mercoledì 23 novembre 2011

Terremoto dell’80, la giornata del ricordo

L’appello del presidente della Fondazione Mida «Facciamo prevenzione e rispettiamo le norme»
 
la memoria
 
Sono passati trentuno anni dal tragico 23 novembre che sconvolse il comprensorio
E’ la giornata del ricordo di quel terribile avvenimento che portò morti e cancellò intere cittá. Cade oggi il trentunesimo anniversario del terremoto che il 23 novembre del 1980 sconvolse la Campania colpendo in maniera particolarmente devastante la provincia di Salerno. La Fondazione Mida ha previsto per oggi una giornata dedicata alla memoria del terremoto dell’80.


• «La prevenzione, il rispetto del territorio in cui viviamo e l’ottemperanza delle norme antisismiche sono la ricetta per evitare che si ripetano tragedie come quella del 1980» dice il presidente della fondazione Mida Franco D’Orilia, rivolgendo un appello, in questa triste ricorrenza, alle istituzioni ed ai tecnici affinchè venga data assoluta prioritá alle attivitá di prevenzione per evitare che la forza devastante del terremoto possa avere la meglio sull’uomo così come quella sera di trentuno anni fa.
• «La fondazione Mida - continua D’Orilia - è impegnata in questa attivitá di sensibilizzazione attraverso attivitá di formazione degli addetti ai lavori perchè solo in questo modo, ossia attraverso una formazione seria e condotta dai massimi esperti del settore, si può poi realizzare la prevenzione, altrimenti restano solo le chiacchiere che servono a ben poco. Noi dobbiamo evitare le tragedie e non chiederci il giorno dopo come sia potuto accadere e di chi sono le responsabilitá». 19.34 è l’ora che centinaia di migliaia di persone in Campania non hanno più dimenticato. A quell’ora domenica 23 novembre del 1980 una scossa dell’undicesimo grado della scala Mercalli pari a 6.9 della scala Richter in 90 secondi cambiò il corso della storia dei territori colpiti. In Campania persero la vita 2914 persone, 8245 i feriti mentre 234960 restarono senza casa. A subire la furia della natura furono 687 comuni di cui 542 in Campania: i più colpiti sono stati Romagnano al Monte, Buccino, Auletta, Pertosa, Polla, Salvitelle e Caggiano. L’Osservatorio sul dopo sisma che ha sede proprio a Pertosa, nato per studiare l’evoluzione della ricostruzione, ha realizzato un rapporto dal titolo emblematico "Le macerie invisibili", con il quale sono stati fatti alcuni studi sulla gestione dell’emergenza, in ottica comparata, nei terremoti italiani degli ultimi trent’anni. «Il lavoro compara l’attivitá di soccorso e di prima assistenza delle popolazioni colpite da quattro distinti e gravi disastri naturali - spiega il direttore dell’Osservatorio del doposisma, Antonello Caporale - Sono stati enucleati dati riferiti a situazioni simili in contesti naturalmente diversi e in periodi differenti della nostra storia contemporanea. Punto di partenza il terremoto del 23 novembre 1980. Punto d’arrivo: il sisma che ha sconvolto L’Aquila. Circa trent’anni lo spazio temporale tra inizio e fine dello studio. Tutto questo tempo a cosa è servito? Anzitutto a costruire una solida rete di Protezione civile».
Erminio Cioffi
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"La Città" 23.11.2011

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