domenica 30 novembre 2008

Sconfiggere la crisi: realismo, fiducia e speranza

"Il ceto medio può mantenere le stesse abitudini di vita. L'estensione temporale della crisi economica dipende da tutti noi, dalla nostra capacità di fiducia e di guardare al futuro con speranza".Presentando il decreto per le famiglie, i lavoratori e le imprese, Silvio Berlusconi si è ancora una volta appellato ai cittadini, ribadendo che essi hanno la possibilità di mantenere le proprie abitudini, ciascuno secondo i propri mezzi. Mi sto sgolando al telefono con i colleghi europei affinché anche loro invitino i cittadini ad un comportamento consapevole." L'appello del premier rimane sempre lo stesso: ciascuno guardi la propria realtà, senza farsi influenzare dalle notizie e dagli allarmismi interessati. E la realtà di oggi dice che i prezzi sono fortemente calati nell'ultimo mese, e che i provvedimenti del governo per famiglie, lavoratori e imprese contribuiranno a fare in modo che la situazione migliori, per tutti.
Approfondimenti: www.ilpopolodellaliberta.it e www.governoberlusconi.it.
Buona fine settimana.
on. Antonio Palmieri - responsabile comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL

Contatto nr.35/2008

giovedì 27 novembre 2008

Il gen. Giuseppe Troncone per protesta abbandona la seduta della Commissione Speciale per il PUC

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martedì 25 novembre 2008

SCATOLA ROSA ANTISTUPRO

Satellitare in auto per le donne che lavorano di notte In caso di pericolo invia subito l’allarme alla polizia
In un anno sono state oltre 71mila le donne che hanno subìto violenza fuori dalle mura di casa. Per quelle che lavorano di notte e che devono usare la macchina al buio, magari in zone poco raccomandabili, la Fondazione Ania, in collaborazione con il ministero delle Pari Opportunità, ha ideato una “Scatola Rosa”, da installare sull’auto, sempre in contatto con le forze dell’ordine. Basta pigiare un pulsante e la comunicazione di pericolo arriva direttamente alla centrale operativa. A mille donne milanesi il dispositivo sarà dato in uso gratuito nelle prossime settimane. E a breve il progetto sarà esteso anche a Roma e a Napoli.



La “Pink Box” è un sistema satellitare sistemato in un posto nascosto della macchina e collegato a un telecomando che funziona anche a qualche decina di metri dalla vettura. Nelle situazioni di pericolo – dal guasto della macchina in un luogo isolato all’aggressione di un delinquente – la signora al volante (o poco distante dall’abitacolo) può pigiare un pulsante e dare l’allarme alle forze dell’ordine. Queste richiamano subito l’automobilista e, se non ricevono risposta o se il pericolo viene confermato, avvisano la pattuglia più vicina.
La macchina sarà facilmente rintracciabile tramite il segnale Gps, così come potranno essere ricostruiti tutti gli spostamenti dell’auto grazie alla memoria di registrazione. «La Scatola rosa», ha spiegato ieri alla presentazione del progetto il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, «permetterà alle donne di sentirsi più sicure sapendo di essere in contatto diretto con una centrale operativa pronta ad aiutarle».
Ania (Fondazione per la sicurezza stradale) metterà a disposizione, gratuitamente, mille Scatole Rosa ad altrettante milanesi, che il Comune sceglierà sulla base del lavoro che svolgono e degli orari in cui devono stare fuori. Le candidate verranno selezionate «assieme alle associazioni, ma l'idea è quella di cominciare dalle donne che lavorano di notte», ha spiegato il sindaco di Milano Letizia Moratti. Non ci saranno preclusioni di età, mentre saranno privilegiate le donne che vivono o lavorano in quartieri periferici.
Se è vero, infatti, che la maggior parte degli stupri e delle violenze (in totale 1.500.000 in un anno) avviene tra le mura di casa, è anche vero che il 6,2 per cento è a opera di estranei. Secondo i dati dell’Istat, sono le giovani dai 16 ai 24 anni (16,3%) e dai 25 ai 24 anni (7,9%) a presentare i tassi più alti. Il 3,5 per cento delle donne ha subito violenza sessuale. Tra le diverse forme di violenza sessuale le più diffuse sono le molestie fisiche (79,5%), seguite dai rapporti sessuali non desiderati (19%), dal tentato stupro (14%), dallo stupro (9,6%) e dai rapporti sessuali degradanti ed umilianti (6,1%). Stupri a parte, ci sono altri casi di violenze: dagli spintoni (56,7%), ai calci e pugni (36,1%) fino alle minacce con pistole o coltelli (8,1%) e al tentativo di strangolamento o soffocamento e ustione (5,3%). Per non parlare dei casi (oltre il 90%) che non vengono denunciati per paura o per vergogna.
Almeno in parte, le violenze potranno essere scongiurate grazie alla “Scatola Rosa”. «È un primo passo per la prevenzione», ha detto Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania, che finanzia il progetto. I primi mille Gps verranno consegnati a Milano all’inizio del 2009. «Ma l’idea è che venga coperta, man mano, tutta l’Italia». A metà dicembre la stessa iniziativa verrà presentata a Roma e a Napoli, dove verranno consegnate altre duemila (mille per città) “Scatole Rosa”.
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domenica 23 novembre 2008

Carfagna al Terzo Congresso Mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei bambini e degli adolescenti

Il Ministro per le Pari Opportunità, on. Mara Carfagna, guiderà la delegazione italiana al Terzo Congresso Mondiale contro lo sfruttamento sessuale dei minori che avrà luogo a Rio de Janeiro dal 25 al 28 novembre 2008. L’intervento del Ministro Carfagna è previsto per mercoledì 26 novembre. Il Congresso di Rio, organizzato tra gli altri, dal Governo Brasiliano, dall’Unicef, dall’Ngo group e Ecpat International, si occuperà dei seguenti temi: forme di sfruttamento sessuale ai fini commerciali: nuovi scenari; quadro legale e responsabilità; politiche settoriali integrate; ruolo del settore privato e la responsabilità sociale aziendale; strategie di cooperazione internazionale.

Roma, 22 novembre 2008

sabato 22 novembre 2008

UN NUOVO GRANDE SOGNO






“È possibile realizzare insieme un grande sogno: quello di un’Italia piu’ giusta, piu’ generosa verso chi ha bisogno piu’ prospera e serena piu’ moderna ed efficiente protagonista in Europa e nel mondo”. Si puo’ e si deve “costruire insieme per noi e per i nostri figli un nuovo miracolo italiano”. Silvio Berlusconi chiude idealmente il cerchio e parlando alla platea del Consiglio nazionale - che ha decretato la confluenza di Forza Italia nel Pdl - rilegge il discorso con cui, nel gennaio del 1994, annuncio’ l’intenzione di scendere in politica. Quasi quindici anni dopo, il partito si scioglie, per approdare nel Popolo della liberta’, insieme ad Alleanza nazionale.Berlusconi arriva alle cinque in punto all’auditorium di via della Conciliazione, accompagnato dalle note della canzone scritta per lui (”Meno male che Silvio c’e'”), quando ancora sono in corso gli interventi. È visibilmente commosso il presidente del Consiglio, annuncia subito di aver preparato un discorso, ma di averlo consegnato al coordinatore nazionale Denis Verdini. Quello che vuole leggere e’ un altro, vecchio di quasi quindici anni. “L’Italia e’ il paese che amo. Qui ho le mie radici, le mie speranze, i miei orizzonti. Qui ho imparato, da mio padre e dalla vita, il mio mestiere di imprenditore. Qui ho appreso la passione per la liberta’”. Sono le parole con cui, in diretta tv, spiego’ i motivi della discesa in campo alla guida di un partito, dal nome di Forza Italia.Lo legge tutto, alla fine ne sottolineera’ l’attualita’: “Mai come in questo momento - recita il premier - l’Italia, che giustamente diffida di profeti e salvatori, ha bisogno di persone con la testa sulle spalle e di esperienza consolidata, creative ed innovative, capaci di darle una mano, di far funzionare lo Stato”. E ancora: “Sogno, a occhi bene aperti, una societa’ libera, di donne e di uomini, dove non ci sia la paura, dove al posto dell’invidia sociale e dell’odio di classe stiano la generosita’, la dedizione, la solidarieta’, l’amore per il lavoro, la tolleranza e il rispetto per la vita”. Quel manifesto, dice poi il Cavaliere al termine della lettura, “non ha bisogno di nessun cambiamento, abbiamo conseguito tutto quello che dovevamo conseguire”. “Credo - spiega ancora il premier - che Forza Italia sia stata, sia ancora e sara’ in futuro il baluardo della democrazia e della liberta’ nel nostro paese”. Il premier ringrazia “tutti quelli che in 14 anni hanno avuto fiducia in noi” e conclude: “La nostra avventura, battaglia e guerra, oggi segnano un passo importante, ma non cambia nulla perche’ andiamo avanti con quelli che sono stati i nostri sogni, i nostri obiettivi e i nostri traguardi in 14 anni”.

mercoledì 19 novembre 2008

STALKING E PROSTITUZIONE, L’ORA DELLA SVOLTA

sabato, 22 novembre 2008, 18:00 - 19:30
Salerno, Palazzo Sant’Agostino, Sala Bottiglieri, Sabato Novembre 2008 - ore 18.00
DONNE: DIGNITA' RITROVATA.
STALKING E PROSTITUZIONE, L'ORA DELLA SVOLTA

Avv. Anna Ferrazzano - Coordinatrice Cittadina FI e Azzurro Donna Salerno
Intervengono:
Avv. Rosa Egidio Masullo - Responsabile Piano di Zona S6 - Capaccio- Paestum
“Storie di ordinaria emarginazione e profili di recupero: la testimonianza”
Prof. Antonio Oddati - Coordinatore Politiche Sociali, Giovanili, Emigrazione, Immigrazione e Pari Opportunità Regione Campania
“Donne: le nuove insidie e le (auto)tutele sociali”
Dott. Giulio Corrivetti Psichiatra - Direttore U.O.S.M. “D” ASL SA2
“Le donne oggetto ed i riflessi psicologici e psichiatrici delle violenze subite o temute. Identikit psicologico dello stalker”
Prof.ssa Marzia Ferraioli - Ordinario Procedura Penale Università Roma Tor Vergata
“Le donne insidiate: stalking e prostituzione, nuove tutele penali”

On. Edmondo Cirielli – Presidente Commissione Difesa

Conclude:
On. Mara Carfagna - Ministro per le Pari Opportunità

Modera: Mario Orfeo - Direttore de “IL MATTINO

martedì 18 novembre 2008

Da Montecatini a Capaccio




Per il Popolo della Libertà il meeting dal tema “I Circoli del Buongoverno nel PDL”di Montecatini è stata una propizia occasione per vivere momenti culturali e per celebrare concretamente gli ideali, emersi nella politica italiana negli ultimi mesi.
L’elettorato ha guardato già avanti nella scorsa tornata elettorale: con il proprio consenso, ha scelto di guardare oltre il singolo partito.
Ora tocca anche a tutti gli esponenti politici lavorare nella direzione in cui si è orientato il Governo, fin dal suo insediamento: durante lo scorso fine settimana, dinanzi ad una platea numerosa ed eterogenea, si sono alternati Ministri, Senatori e Deputati, che hanno discusso di scelte concrete, hanno risposto direttamente alle tante domande che venivano loro poste sulle conseguenze e sull’originalità della loro azione politica.
In particolare, il Ministro per la Pubblica Amministrazione e Innovazione, Renato Brunetta, ha affermato “non so se ve ne siete accorti ma stiamo cambiando l’Italia”. L’intento è dare al Paese maggiori servizi pubblici e migliore vivibilità, analogamente ad altri paesi europei , garantendo finalmente standard di efficacia ed efficienza ragionevoli e adeguati alle aspettative.
Mentre il Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni, ha definito i giovani come “l’anima critica del partito”, e li ha invitati a partecipare attivamente alla vita politica, esprimendo la propria visione del mondo, come un valore aggiunto, senza uniformarsi passivamente agli schemi già fissati dagli “adulti” .
Il disegno, quindi, è stato tracciato: un grande partito in cui venga garantita la partecipazione dei giovani e delle donne, perché troppo tempo relegati ad un ruolo politico marginale, in cui ci sia posto per tutti coloro che desiderano condividere degli ideali, non solo politici ma anche culturali, delle azioni positive e delle scelte concrete, con una forte vicinanza e presenza attiva sul territorio .
In seguito a tale esperienza, colgo l’occasione per augurare buon lavoro al commissario cittadino di FI, l’Avv. Rosario Catarozzi, e al neo-coordinatore MPA, il Dott. Domenico Nese, e manifestare la stima e la fiducia che nutro nella loro esperienza politica. Di sicuro si adopereranno per riflettere, anche a Capaccio, insieme ai dirigenti degli altri partiti e movimenti confluiti nel PDL, presenti sul territorio, l’ azione politica nazionale, e per creare una classe politica giovane, preparata e attenta alle necessità reali del Comune.
Anna Katia Di Sessa

domenica 16 novembre 2008

A MONTACATINI SI DISCUTE DI POLITICA 2.0

Riceviamo da Montecatini e pubblichiamo:
Domani si conclude il convegno dei circoli, è una grande manifestazione piena di significati politici, ma anche organizzativi. Infatti, ben oltre la discussione tecnica con i tanti ministri, c’è stato, nel pomeriggio di oggi , (sabato) un incontro sul “partito 2.0″nel palazzo dei congressi ne hanno discussogregorio fontana - deputato del pdlantonio palmieri -deputato del pdldaniele capezzone - portavoce di forza italia - pdlmassimiliano magrini - country manager di google italiaa moderare il dibattito è stato nicola formichella.
è stato affrontato il tema della costruzione del nuovo partito, con l’indicazione dei vari passaggi che hanno contraddistinto il partito dall’intuizione del leader berlusconi nel lontano 1994. è innegabile che c’è un passato che non può ritornare, però il partito ha superato prove importanti fino a proiettarsi nell’era tecnologica e di internet. a tal proposito sono state significative le testimonianze di magrini, di fontana, di capezzone, di palmieri che con le sue news letter raggiunge migliaia e migliaia di persone.Poi, nel presentare ed introdurre il dibattito, nicola formichella ha fatto rilevare la grande esigenza che un politico ha di usare le nuove tecnologie. ha portato, tra l’altro, ad esempio “facebook” e le immense possibilità di comunicare direttamente con i cittadini, che interagiscono con i propri riferimenti politici con questioni vere, rendendo così il lavoro di un deputato più coerente con le esigenze del territorio. una nuova socialità ed una nuova stagione politica si apre, e magari, ha concluso formichella, coincide proprio con il VII convegno dei circoli del buongoverno che si celebra a montecatini.

venerdì 14 novembre 2008

Il paniere di prodotti di Paestum




Il paniere di prodotti di Paestum, è stato portato in pompa magna al
Merano International Wine Festival, e fa parte dell’azione strategica di promozione
del territorio organizzata dai promotori dell’itinerario turistico.” Le strade della mozzarella”.
All’interno del Merano International Wine Festival la più importante vetrina di enogastronomia rivolta al pubblico e agli addetti ai lavori di tutt’Europa, la mozzarella di bufala di Paestum e della Piana del Sele è stata protagonista di Cooking for Wine evento organizzato dal giornalista e critico enogastronomico Luigi Cremona.
La mozzarella ha sposato il tartufo bianco di Alba rivelando al meglio il suo gusto muschiato ed è stata accompagnata da alcuni dei migliori champagne della zona di Reims; mentre le confetture di Maida sono state proposte in abbinamento alla ricotta. Alcuni dei più famosi chef italiani, tra cui Heinz Beck, Filippo La Mantia, Fabio Picchi, Antonio Strammiello e Fabio Barbaglini hanno avuto modo di apprezzare le eccellenze presentate da “Le strade della Mozzarella”.

L’ALTRA META’ DI PAESTUM


Sembra diventato realtà l’annuncio di qualche anno fa:”a partire dalla Cirio sarà eretto un muro alto quanto quello di Berlino!”.
Non mi spiegavo tanto accanimento con quella parte del territorio capaccese, in cui vivo, e non me lo spiego ancora oggi.
Credo che chi amministra dovrebbe farlo nell’interesse dell’intera collettività e di tutto il territorio che rientra nella propria competenza: i personalismi e i singoli interessi sarebbero coltivati di riflesso, non in via principale.
Si discute di PUC, si raccolgono firme, si realizzano opere “inspiegabili”, si lanciano accuse…intanto mancano infrastrutture moderne e decenti e il benessere economico continua a riguardare pochi “fortunati” .
Ma dell’antico splendore di Paestum non si intende proprio tenere conto?
Nella culla di antiche civiltà, densa di un patrimonio culturale inestimabile, sembra un peccato sentire voci provenienti dagli operatori turistici, dai commercianti e dagli albergatori che lamentano la crisi.


Certamente la crisi economica ( si sta parlando di recessione!) riguarda un momento storico mondiale.
Tuttavia poco interesse è stato dedicato alla valorizzazione reale del patrimonio esistente, quindi in particolare alla cultura, che potrebbe indurre a differenziati canali di sviluppo su tutto il territorio.
Si potrebbero anche prendere in considerazione gli spunti di eccelse menti che, nei loro lavori e studi, hanno inteso “sottoporre all’attenzione alcune nuove idee, che, prendendo in esame taluni aspetti del patrimonio di cui Paestum è depositaria, potrebbero migliorarne la conoscenza, la fruizione e la valorizzazione, che, evidentemente sono interconnesse in un’unità indivisibile e costituiscono un’urgenza primaria del territorio” (Mario Mello, Per la valorizzazione del patrimonio storico e archeologico di Paestum - Napoli 2005)…



ANNA KATIA DI SESSA


Resp. AZZURRO DONNA ALTO E BASSO CILENTO

mercoledì 12 novembre 2008

DAL CUORE DI UNA DONNA ALLE DONNE: FRANCESCA SCOPELLITI


BELLIZZI, 08/11/2008

In occasione della presentazione del libro, intitolato “Applausi e sputi”, edito da Sperling & Kupfer, la prima biografia dedicata a Enzo Tortora, la compagna, Francesca Scoppelliti si è rivolta al cuore della platea “da donna a donna”, trasmettendo il dolore provato “nel vedere il proprio uomo ucciso da una sentenza ingiusta” e lanciando un appello“affinchè tutti abbiano la coscienza che il nostro sia concretamente uno Stato di diritto e che si colgano le possibilità e il coraggio di fare le giuste riforme”.
Inoltre ha ricordato che in una lettera inviatale dal carcere, Enzo Tortora aveva parlato del cancro che lo aveva colpito come di “una bomba al cobalto che gli era scoppiata dentro”: in effetti, fu dimostrato che il tumore che lo uccise era di origine psicosomatica.
Tuttavia con grande forza d’animo, era riuscito a controllarlo per molto tempo, in quanto sentiva la necessità di realizzare tre progetti: far riconoscere la propria estraneità ai fatti imputatigli; portare avanti la battaglia per il riconoscimento di una giustizia “giusta”; tornare al suo pubblico per dire “allora dove eravamo rimasti?”.
L’autore del libro, Vittorio Pezzuto, ha affermato di aver voluto dedicare al “padre della tv moderna” un testo di grande rigore, tracciando la storia che da protagonista del teleschermo, lo catapultò improvvisamente in un tritacarne giudiziario, frutto dell’opera della Procura della Repubblica di Napoli, sulla base di alcune confessioni di pentiti che lo accusarono di associazione per delinquere di stampo camorristico, diventando, dopo l’assoluzione, il simbolo della malagiustizia.
“Chi poteva parlare di lui non l’ha fatto per senso di colpa o per opportunismo. Non è stato compiuto alcun gesto, seppur tardivo, di pentimento sincero pensando al modo in cui Tortora è stato trattato, né la famiglia ha avuto alcun risarcimento. I magistrati che si occuparono del caso non vennero screditati ma furono addirittura promossi: Lucio Di Pietro faceva parte della Direzione Nazionale Antimafia e adesso è Procuratore Generale a Salerno; il PM che sostenne l’accusa, Felice Di Persia è un membro del Consiglio Superiore della Magistratura e Luigi Sansone, da Presidente del Tribunale che lo condannò, è Presidente della Corte di Cassazione.”
Il caso Tortora non è stato la vicenda di un “vinto” ma di vincitore, che ha dimostrato con le sue azioni di essere disposto a pagare alti costi, pur di non rinunciare mai alle sue idee.





Anna Katia Di Sessa
Resp. Azzurro Donna Alto e Basso Cilento

martedì 11 novembre 2008

Lula a Roma, lo accoglie la Carfagna


ROMA— È stato il ministro per le Pari Opportunità, Mara Carfagna, ad accogliere ieri a Ciampino, in rappresentanza del governo, il presidente della Repubblica Federativa del Brasile, Luiz Inacio Lula da Silva e la consorte ( nella foto). Il presidente brasiliano è in Italia per una visita di Stato che prevede incontri con le più alte cariche istituzionali e un’udienza con Benedetto XVI. La Carfagna ha espresso l’augurio al presidente da Silva che la crescita economica del Brasile possa aiutare donne e bambini a uscire dalla soglia di povertà. L'ex ministro ha ringraziato con due statue, una di san Francesco e una di san Michele Arcangelo (appunto), donate nel novembre scorso a un convento in provincia di Rieti. «Gli angeli spuntano sempre nella mia vita. Quando arrivai a Roma la mia prima parrocchia fu Santa Maria degli Angeli… Del resto non sono l'unico a credere nei miracoli e nei santi. Barack Obama ha citato più volte nei suoi discorsi Gioacchino da Fiore, ispiratore di un mondo più giusto, che mi risulta essere anche un importante teorico medievale degli angeli».

lunedì 10 novembre 2008

ADDIO ALLA VOCE DELL'AFRICA, ICONA ANTI-APARTHEID


Roma, 10 nov. - Era definita da molti "la voce dell'Africa". Icona della lotta anti-apartheid nella sua Sudafrica, da sempre impegnata contro la segregazione razziale e per i diritti civili, Miriam Makeba era un'artista-simbolo, costretta per anni all'esilio dal governo di Johannesburg e tornata a casa dopo un lungo girovagare in Europa e negli Usa solo dopo la fine dell'Apartheid, convinta personalmente da Nelson Mandela. Attivista, ma anche grande cantante, dalla voce calda e dalla grande presenza scenica, spesso accompagnata da strumenti etnici e dai costumi tradizionali della sua terra. Nata a Johannesburg 76 anni fa, sua madre era una sangoma di etnia swazi e suo padre, morto quando lei aveva sei anni, era uno Xhosa. Makeba inizio' a cantare a livello professionale negli anni '50, con il gruppo Manhattan Brothers, e poi fondo' una propria band, The Skylarks, che univa jazz e musica tradizionale sudafricana. Nel 1959 canto' nel musical jazz sudafricano King Kong insieme a Hugh Masekela, che poco dopo divenne il suo primo marito. Pur essendo gia' una cantante di successo, alla fine degli anni '50 Makeba ricavava ancora pochissimi introiti dalle sue registrazioni, e non riceveva royalties; per questi motivi inizio' a ipotizzare di lasciare il Sudafrica per gli Stati Uniti. Nel 1960 partecipo' al documentario anti-apartheid Come Back, Africa e fu invitata al Festival del cinema di Venezia; una volta in Europa stabili' di non rimpatriare. Si trasferi' a Londra, dove conobbe Harry Belafonte, che la aiuto' a trasferirsi negli Stati Uniti e farsi conoscere come artista. In America Makeba incise molti dei suoi brani di successo, come Pata Pata, The Click Song ("Qongqothwane" in lingua xhosa) e Malaika. Nel 1966 Makeba ricevette il Grammy per la migliore incisione folk per l'album An Evening with Belafonte/Makeba, inciso insieme a Belafonte. L'album trattava esplicitamente temi politici relativi alla situazione dei neri sudafrica sotto il regime dell'apartheid. Nel 1963 porto' la propria testimonianza al comitato contro l'apartheid delle Nazioni Unite. Il governo sudafricano rispose bandendo i dischi di Makeba e condannandola all'esilio. Nel 1968 sposo' l'attivista per i diritti civili Stokely Carmichael; l'evento genero' controversie negli Stati Uniti, e i suoi contratti discografici furono annullati. Makebe e Carmichael si trasferirono in Guinea, dove divennero amici del presidente Ahmed Sekou Toure' e di sua moglie. Makeba si separo' da Carmichael nel 1973, e continuo' a cantare soprattutto in Africa, Sudamerica ed Europa. Svolse anche il ruolo di delegata della Guinea presso le Nazioni Unite, vincendo il Premio Dag Hammarskjöld per la Pace nel 1986. Dopo la morte della sua unica figlia Bongi (1985), Makeba si trasferi' a Bruxelles. Nel 1987 collaboro' al tour dell'album Graceland di Paul Simon. Poco tempo dopo pubblico' la propria autobiografia, Makeba: My Story. Nel 1990, Nelson Mandela convinse Makeba a rientrare in Sudafrica. Nel 1992 recito' nel film Sarafina! Il profumo della liberta', ispirato alle sommosse di Soweto del 1976, nel ruolo della madre della protagonista. Nel 2002 prese parte anche al documentario Amandla!: A Revolution in Four-Part Harmony, ancora sull'apartheid. Nel 2001 ricevette la Medaglia Otto Hahn per la Pace. L'anno successivo vinse il Polar Music Prize insieme a Sofia Gubaidulina e nel 2004 si classifico' al 38° posto nella classifica dei "grandi sudafricani" stilata da SABC3. Nel 2005 si dedico' a un tour mondiale di addio alle scene, cantando in tutti i paesi che aveva visitato nella sua carriera. Ma la generosita' della cantante la aveva portata, malgrado le precarie condizioni di salute, a cantare a Castel Volturno per un altro artista-simbolo, Roberto Saviano. Le sue ultime note sono per il concerto anticamorra di ieri sera, poi il malore e .la morte improvvisa. (AGI)

sabato 8 novembre 2008

GOVERNO:CARFAGNA, DETERMINANTE RUOLO DONNE PER BERLUSCONI

"Il ruolo delle donne in questo Governo e' determinante". A dirlo e' il ministro per le Pari opportunita', Mara Carfagna, oggi a Lucca per l'apertura della "Festa della Liberta'", dove e' intervenuta per raccontare la sua esperienza governativa. A margine dell'incontro con il Popolo della liberta' lucchese, Carfagna spiega: "Il presidente Berlusconi ha voluto che in questo Governo ci fossero piu' donne e piu' giovani, in ruoli di primo piano". Per il ministro alle Pari Opportunita', questo e' importante "per invogliare le tante donne che quotidianamente si affacciano alla vita politica a continuare con determinanzione con costanza, tenacia e caparbieta' - conclude - anche per superare tutti quegli ostacoli che si frappongono tra le donne e la politica quotidianamente".

(07 novembre 2008)

Loro si attaccano a tutto. Noi governiamo-Contatto nr.33/2008

Loro ne possono dire e fare di tutti i colori. A noi, come al solito, non fanno passare nemmeno una battuta: ogni occasione è buona per attaccare Berlusconi e per mettere in cattiva luce l’Italia.

La risposta migliore alla inutile polemica di queste ore la stanno dando le centinaia di persone che sul nostro Spazio Azzurro commentano, ad esempio, così: Walter 68: "Come puoi leggere Il NYT lancia il solito raduno di italianucci complessati "per quello che dicono di noi". Aveva ragione Serra, tra noi e voi c’è un mare e dovrebbe essere ancora +" oppure da: Alkampfer "L’ Internazionale Socialista scatenata.Sul sito del New York Times insulti a non finire a Berlusconi accusato di razzismo dei servi di sinistra italiani e non" O anche da: Toscano

"wuolter si crede Obama, illuso. Lui non è giovane, non è bello e sopratutto non è abbronzato. Si deve rassegnare, qualcuno dei suoi glielo dica, poveretto." o da: Fabio Previti: "Perchè Silvio deve sentirsi dire dell’imbecille o del nano e lui non può fare delle battute ironiche?. Esiste solo l’umorismo a senso unico?." Mentre loro non perdono occasione per mettere in cattiva luce l’Italia, il nostro governo
continua a produrre provvedimenti utili. Ieri il Consiglio dei Ministri ha varato le linee guida per l’universitá e ha approvato anche un decreto legge. Le linee guida rappresentano un documento programmatico e di legislatura, offerto al dibattito con il mondo accademico con il Parlamento. Il decreto legge contiene disposizioni urgenti per il diritto allo studio, il reclutamento del personale e l’efficienza del sistema universitario, con nuovi fondi (500 milioni di euro) per le università
meritevoli, per il reclutamento di 3.000 ricercatori nel 2009, 135 milioni per le borse di studio per gli studenti meritevoli, incentivi per le università che eliminano corsi inutili e sedi distaccate e punizioni per quelle che invece non si sono amministrate in modo efficiente. Su http://www.governoberlusconi.it puoi leggere la sintesi del decreto e ulteriori documenti utili a capire lo stato delle nostre università.

Grazie per l’attenzione. Cordialmente,

on. Antonio Palmieri responsabile nazionale comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL

giovedì 6 novembre 2008

Il Cilento nei programmi Travel Before per gli stranieri

Grazie all'apertura ad inizio agosto del nuovo aeroporto di Salerno, Travel Before punta sull'area del Cilento con pacchetti su misura per i fine settimana invernali e il Capodanno. Il target di riferimento è quello di fascia medio-alta proveniente da Romania, Spagna e Germania, oltre che dal Nord Italia, grazie agli operativi da Bucarest e Barcellona inaugurati ad agosto e alle nuove tratte che saranno aperte a dicembre da Monaco di Baviera, Torino, Venezia e Catania. Filo conduttore dell'offerta Travel Before è l'enogastronomia, che consente al t.o. di proporre percorsi dalla costa all'entroterra in aree della Campania finora ai margini delle tradizionali proposte turistiche

LAVORO: CARFAGNA, DONNE VITTIME NUOVA SINDROME 'GLASS CLIFF'

(ASCA) - Roma, 5 nov - E' stata identificata scientificamente e battezzata ''Glass Cliff'', letteralmente precipizio di cristallo: e' la nuova sindrome che colpisce le donne lavoratrici, descritta dal ministro Mara Carfagna nel corso di un'audizione alla Camera.

'L'aumento della partecipazione femminile nel mondo del lavoro - ha detto - deve diventare la priorita' numero uno della nostra politica economica e sociale''. La nuova sindrome - individuata e studiata dall'Universita' di Exter - colpisce donne che hanno compiti di leadership ''collegati ad un alto rischio di critica, impopolarita' e fallimento.

Questa sindrome - ha precisato il ministro - penalizza le donne due volte: rende piu' difficili i compiti, e dunque il successo, delle donne che accedono a posizioni dirigenziali e rinforza i pregiudizi negativi nei loro confronti''.

Carfagna ha assicurato l'impegno del governo per incentivare l'occupazione femminile: ''Per l'economia italiana e' tempo di donne. Piu' precisamente, tempo di donne occupate, di piu' famiglie con due percettori di reddito, di piu' talenti femminili, scoperti e valorizzati''

Sessa Cilento, "scrittori per caso" raccontano la storia del loro paese

Il professor Volpe coordina il progetto. Già quattro i volumi scritti, un quinto è in preparazione, tante quante sono le frazioni del comune. Gli autori? Gente comune che scava nella storia del proprio paese
Un piccolo borgo cilentano, Sessa Cilento con le sue frazioni: San Mango, Santa Lucia, Valle Cilento e Casigliano abbracciati dal Monte Stella, diventano oggetto di studio da parte di storici improvvisati, superando a pieni voti l’esame da professionisti. Quattro libri già pubblicati, uno per ogni frazione e uno per il capoluogo, mentre il quinto, quello dedicato a Casigliano, è in preparazione.
Il progetto. «Tutto è iniziato alcuni anni fa - racconta il professore Francesco Volpe, storico di professione, circondato nel suo studio da migliaia di libri - Avevo già scritto un libro su San Mango, ma non aveva avuto un grande successo di pubblico. Forse un linguaggio troppo forbito allontana il lettore, ho pensato allora di convocare alcuni amici e proporre loro di scrivere delle relazioni sulle varie frazioni di Sessa Cilento, a cominciare da San Mango».
L’iniziativa fu accolta con entusiasmo ed in breve tempo «organizzammo un convegno che ebbe un successo insperato. Subito dopo pensammo alla pubblicazione del primo volume». Francesco Volpe, che ha coordinato tutti i lavori, ha creduto sin dall’inizio in questo progetto investendo tutto il suo tempo libero e cercando di coinvolgere non solo i cittadini del luogo, ma anche gli emigrati al nord e all’estero. «A quel punto - continua lo storico - era necessario trovare una casa editrice amica, perché ovviamente non avevamo fondi. All’epoca c’era un consigliere comunale Michele Fiore che abbracciò la nostra causa e aprì una nuova casa editrice, la "Piccola biblioteca". Da qui è partito il vero e proprio progetto editoriale».
Gli storici. La grande differenza con altri autorevoli autori è basata proprio sulla non autorevolezza degli scrittori. «Per tutte le frazioni abbiamo adottato lo stesso metodo - ci tiene a spiegare il dottor Malatesta, che ha curato il libro di Valle - Abbiamo fatto un avviso pubblico, invitando tutti a partecipare, anche quelli che lavoravano fuori. Ed è proprio da loro che abbiamo avuto il maggior impegno ed entusiasmo, l’idea di poter fare uno studio sulle proprie origini e sui propri antenati era un modo per sentirsi ancora vicino alla loro terra». Un linguaggio semplice, chiaro, scorrevole è l’arma vincente di questa collana di racconti, relazioni, tabelle, tutto corredato da un sentimento puro verso quei luoghi così cari e densi di tradizioni. Ricerche effettuate con perizia e professionalità, sempre supportati dal professore Volpe, per anni docente alla facoltà di Scienze Politiche a Fisciano, attualmente in pensione.
I luoghi. «Una volta andato in pensione io e mia moglie, nonostante avessimo vissuto sempre al vomero, abbiamo deciso di venire qui a San Mango, a trascorrere i nostri anni più belli, impegnandoci in ciò che più ci piace. Questi sono luoghi carichi di storia e di vicende, che hanno tanto da raccontare e noi abbiamo il dovere di farli vivere nel tempo attraverso progetti come questo. Siamo immersi nella natura, un panorama incontaminato che a volte dimentichiamo di apprezzare, luoghi intrisi di personaggi storici di grande spessore che, a volte, dimentichiamo di aver avuto». Questo e solo questo il motivo di tanto impegno e tanta caparbietà nel volere a tutti costi «che i nostri libri abbiano il successo che meritano».
L’accoglienza calorosa, la capacità di queste persone di farti sentire subito uno di loro, la sensazione che vogliano trasmetterti l’entusiasmo per un progetto che non è il tuo, ma è già come se lo fosse, la forza di credere in qualcosa che non ha secondi fini. Questo è ciò che colpisce degli abitanti di Sessa Cilento, un piccolissimo paese arroccato su una montagna, ma che è stato capace di sorprendere grazie ai suoi abitanti.
La diffidenza. Ovviamente non è stato tutto così semplice. «Di certo abbiamo avuto tante difficoltà - spiega la dottoressa Angelina Mastrangelo che ha curato il libro su Santa Lucia - Vincere la diffidenza, trovata in qualcuno, non è stato facile. In alcuni casi è stato deludente, c’è stata da parte di alcune persone un’indifferenza che non abbiamo capito e che non ci aspettavamo, ma siamo andati avanti per la nostra strada, caparbi e determinati». Grande disponibilita è arrivata dagli emigrati. «Per Sessa Cilento il discorso culturale è stato un po’ più ampio - racconta il dottor Antonio Migliorino - c’è una tradizione di borghesia più antica, sono passati per questo paese grandi e importanti personaggi, culla di grandi professionisti e imprenditori. Un libro che davvero entra nel merito di grandi avvenimenti».
Obiettivi. Ma entriamo nel merito del progetto e di cosa gli autori si prefiggono di raggiungere. «Una volta - ricorda con un pizzico di malinconia il professore Volpe, circondato dall’amore della moglie - quando ero piccolo accanto al fuoco ci raccontavamo i fatti del passato e ci trasmettevamo la memoria, ora questo dialogo si è interrotto. Compito di questi libri dovrebbe essere di ricordare questi fatti e questi personaggi, risvegliare la memoria dei giovani. Il convegno lo facemmo in chiesa, che è stato sempre il maggior centro di aggregazione che sia mai esistito. C’è stata solo una nota stonata, qualcuno ci ha snobbato. Ma nonostante questo mi ritengo fortunato di essere riuscito a mettere insieme quasi sessanta persone e aver dato luce a questo meraviglioso progetto».
Il futuro. Come ogni progetto originale e che coinvolge una intera comunità, la preoccupazione che possa esaurirsi in un mero esercizio di stile, è dietro l’angolo. Così «vorremmo continuare a fare ricerche e ad inventarci un programma che possa interessare i giovani con i quali ho sempre avuto un ottimo rapporto - continua il professore Volpe - E’ necessario frenare l’esodo, o quantomeno far sì che coloro che vanno via mantengano, comunque, le proprie radici in questo territorio». Per ora questo risultato è stato raggiunto, manca ancora un libro per completare l’opera, quello dedicato alla frazione di Casigliano, ma il professore Volpe, ne siamo certi, sta già pensando al futuro per ricostruire la memoria di posti straordinari, conservarla attraverso il racconto delle testimonianze e consegnarle ai posteri per non dimenticarla mai.
Maria Rosaria Sica
La Città di Salerno 05.11.2008

mercoledì 5 novembre 2008

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I Video della puntata di MATRIX del 8 Ottobre 2008 con il Ministro Mara Carfagna

Il cantautore Michele Pecora: «Partii da Agropoli alla conquista del Festivalbar»

Nel '79 dominava le classifiche con la canzone “Era lei”
Poi è scomparso dalle scene

SALERNO — «Era lei poesie d'estate/ era lei dimenticate/ era lei nel fumo di una sigaretta». Nel 1979 sulle radio libere spopolava il refrain di questa canzone. I cinquantenni non l'hanno dimenticata e gli applausi che hanno accompagnato l'esecuzione del brano venerdì sera a «I migliori anni della nostra vita» su Raiuno lo confermano pienamente. A cantarlo, oggi come ieri, Michele Pecora, un'infanzia trascorsa ad Agropoli e poi via per il mondo a tentare la carta dell'artista. Cugino di Davide, titolare della discoteca «New Carrubo» («siamo due fratelli, altro che cugini»), Michele vive tuttora nel mondo della musica, anche se in posizione un po' più defilata: come autore e musicista. Ma del suo periodo d'oro parla sempre volentieri.

Come nasce Michele Pecora cantante?
«Nel 1977 lavoravo in una radio privata delle Marche e conducevo un programma sui cantautori. Il titolare della radio mandò un mio nastro a Gianni Ravera, patron del festival di Castrocaro. Il pezzo piacque e mi chiamarono».

A Castrocaro però non solo partecipa ma vince.
«Sì, per giunta con una delle canzoni più belle e ispirate dedicata alla mia casa di Agropoli e intitolata appunto 'la mia casa'».

Cos'aveva di speciale la sua casa di Agropoli?
«Io ho vissuto ad Agropoli fino all'età di undici anni, è stato un periodo molto felice. La mia famiglia è stata sempre molto unita, vivevamo tutti assieme nella stessa casa, e ancora oggi è per me una gioia raggiungere quando posso i parenti di Agropoli».

Nel 1979 l'exploit di «Era lei». Quante copie ha venduto?
«Quattrocentocinquanta. E oltre che in Italia ho pubblicato il disco in Francia, Spagna e Germania».

Oggi avrebbe avuto lo stesso successo?
«Chissà... allora c'erano più occasioni, forse anche troppe. La presenza di tante radio private, alcune organizzate molto bene, altre a livello casalingo, creava una certa inflazione. Per non parlare della pirateria... »

Un ricordo particolarmente bello di quel periodo?
«La finale del Festivalbar 1980 all'Arena di Verona con ventimila spettatori che ti acclamano e il Telegatto vinto per la canzone più votata dalle radio».

E il ricordo più brutto?
«La solitudine nei momenti negativi, in cui ti ritrovi a scoprire che molte persone che pensavi fossero con te non ci sono più. E allora le porte cominciano a chiudersi e il telefono squilla sempre di meno».

Lei era individuato dalla gente come il cantante di 'Era lei'. Un orgoglio o un limite?
«Nello stesso periodo andava forte Fonzie di «Happy days», lo ricordate? Quell'attore ha fatto tanti altri film, eppure è rimasto legato a quel personaggio per tutto il resto della carriera. La stessa cosa è accaduta a me, venivo identificato sempre per quel pezzo. Allora la soluzione è decidere di lasciare tutto oppure continuare ma in modo differente».

E lei cosa ha fatto?
«Ho continuato a fare il musicista, l'autore. Sono diplomato in chitarra classica al Conservatorio e nel 1995 ho diretto l'orchestra al Festival di Sanremo accompagnando Ligheia nell'esecuzione di un mio brano, 'Rivoglio la mia vita'. Oggi sono anche in giro con uno spettacolo teatrale, «Mi piace pensare», in cui racconto quel periodo fino ai giorni nostri»

Ma il successo è più difficile prenderlo o mantenerlo?
«Sicuramente mantenerlo. Bisogna avere la costanza di fare cose belle, importanti. E poi ci sono una serie di circostanze anche fortuite che aiutano molto».

Come è andata a finire la causa per plagio con Zucchero?
«Non è ancora finita, i tempi della giustizia sono lunghi».

Quando si è reso conto che «Blu» somigliava troppo a «Era lei»?
«Io sono stato l'ultimo a rendermene conto, è stata «Striscia la notizia » a mettere le canzoni a confronto ».

Ma Zucchero lo conosce?
«Come no, abbiamo avuto modo di collaborare assieme quando lui era ancora sconosciuto. Tant'è che la canzone «Te ne vai» è firmata anche da lui».

Un consiglio ai giovani che vogliono fare i cantanti?
«Di dedicarsi con serietà a questo mestiere, prendendolo appunto come mestiere, non come opportunità per farsi i soldi e diventare popolare ».

E un consiglio ai politici per Agropoli?
«Agropoli ha tutto quello che la natura poteva dare. È carente in organizzazione, manca una vera sinergia tra gli enti per lo sviluppo. Ma è un problema di tutto il Sud».

Gabriele Bojano
Corriere del Mezzogiorno 04.11.2008

Provincia, il Pdl sceglie Cirielli: il deputato di An è il candidato del centrodestra

Russo, segretario organizzativo di Fi: «Indicazione autorevole, siamo pronti a vincere questa battaglia»







Edmondo Cirielli

SALERNO — Il tavolo provinciale del Pdl, riunitosi ieri a Salerno, ha ufficializzato il nome del candidato del centrodestra alla presidenza di Palazzo Sant'Agostino. L'indicazione dei segretari di partito, che formalmente sarà sottoposta ai livelli regionali e nazionali della coalizione per l'investitura finale, è ricaduta su Edmondo Cirielli, parlamentare di Alleanza nazionale, presidente della Commissione Difesa alla Camera dei Deputati ed ex segretario di An. «Il tavolo provinciale ha accordato unanime prevalenza a quanto già emerso durante le discussioni confermato dal sondaggio» è precisato nella nota unitaria dei partiti del Pdl sottoscritta dai rappresentanti di Forza Italia, An, Circoli della Libertà, Dc, Dc per l'autonomia, Dfc, Nuovo Psi, Alternativa Sociale, Pl e Italiani nel Mondo. «Abbiamo fatto sicuramente una scelta autorevole — ha evidenziato Antonio Mauro Russo, segretario organizzativo provinciale azzurro — sul nome di Edmondo Cirielli c'è stata piena convergenza e gradimento da parte di tutte le rappresentanze del Pdl. L'indicazione di candidatura ricade su un parlamentare di spessore. Siamo convinti che possa guidare la coalizione ad un successo importante per il Pdl e per la provincia di Salerno. Adesso abbiamo trasferito questa nostra opzione al tavolo regionale prima ed al livello nazionale poi per la ratifica finale che speriamo arrivi in tempi celeri per permetterci di iniziare con grande entusiasmo la campagna elettorale per Palazzo Sant'Agostino ». Anche i sondaggi, tre in tutto con diverse proposte di candidatura, hanno confermato la forza di Cirielli che ha superato, rispetto agli altri colleghi di schieramento, la soglia del 47% di gradimento e notorietà politica. Il candidato in pectore, intanto, attende il via libera da Roma non sottraendosi certo all'impegno. «E' indubbiamente un onore avere questo consenso da parte del tavolo provinciale del Pdl — incalza Cirielli — li ringrazio e sono orgoglioso per questa scelta che hanno fatto. Naturalmente bisogna, adesso, compiere i passi necessari. Sto ricoprendo un ruolo importante a Roma (presidente della Commissione Difesa della Camera dei Deputati; ndr) ed attendo che An e il Pdl decidano cosa fare. Siccome sono uomo di partito, se dovessero avallare la mia candidatura sono pronto a guidare la coalizione. Villani? Non sono uno che cambia idea o opinione, anche perchè i rinnegati non mi sono mai piaciuti. Ho sempre detto, e continuerò a pensarlo, che per lui ho massimo rispetto ed il giudizio sulla persona e sulla correttezza dell'uomo è sicuramente positivo. Peccato che si ritrovi in una pessima coalizione che ha distrutto questo territorio». Intanto sono già in calendario i primi appuntamenti salernitani della ministra Mara Carfagna che su Cirielli ha puntato fin dalla prima ora. La delegata alle Pari Opportunità sarà a Scafati il 21 novembre per una convention con i sindaci dell'agro ed il giorno successivo a Salerno, guarda caso proprio alla Provinc ia, per un convegno su «Stalking e prostituzione» organizzato da Azzurro Donna e dal coordinamento cittadino di FI guidato da Anna Ferrazzano.


Felice Naddeo
Corriere del Mezzogiorno 04.11.2008

domenica 2 novembre 2008

Intervista a Mara Carfagna

Io Mara, pragmatica di destra
Una Mara Carfagna multiforme, inedita nella veste di saggista. Il Ministro per le Pari Opportunità
ha dato recentemente alle stampe per Aliberti Editore, "Stelle a destra", in cui delinea i ritratti di
otto protagoniste del nostro tempo. Inizia da qui l'intervista di Virgilio.
Sig. Ministro lei sostiene nel libro che l’impegno politico femminile a destra è “pragmatismo
libero dall’ideologia”. Ma non è ideologico accomunare sotto un generico cappello – la
"destra" – personaggi di estrazione e formazione profondamente diverse?
Per esempio credo che Angela Merkel e Sarah Palin abbiano poche cose in comune, se non il
genere. Anche se la formazione o l’estrazione sono profondamente diverse, quello che conta sono i
fatti. Da quelli si deve e si può valutare una persona. Le otto donne che ho scelto per il mio libro,
sono tutte protagoniste di altissimo livello con storie differenti, ma con comuni valori. Sono donne
forti, carismatiche, vincenti e animate da una grande passione che si identifica con la volontà e
l’ambizione di migliorare e rinnovare il proprio Paese.
E’ proprio sicura che il pragmatismo sia un solo patrimonio di Destra? La comunista Nilde
Iotti durante il lungo periodo in cui fu Presidente della Camera, diede più di una volta prova
di concretezza politica ed istituzionale.
Credo che un buon politico debba operare per il "bene" del Paese, e questa non è retorica ma è il
"pragmatismo di Destra" a cui alludo. Fatti salvi i principi fondamentali che denotano la fede
politica cui si appartiene, ritengo che la politica "utile" sta nel saper dare risposte concrete
valutando i problemi caso per caso. Nilde Iotti è un esempio di bravura e di concretezza politica e
istituzionale. Le mie colleghe dell’opposizione dovrebbero elevarla ad esempio. Invece, mi rattrista
molto vedere come il più delle volte si limitino a demolire quello che la maggioranza propone senza
avanzare valide alternative. Uscendo dall'appartenenza "di genere", questo disfattismo lo si ritrova
nelle parole e nelle azioni di tutta l’opposizione. Quando i primi di settembre ho presentato il
disegno di legge recante misure contro la prostituzione, ho presentato alle Camere proposte concrete
per combattere una piaga sociale che da 50 anni nessun Parlamento aveva più avuto il coraggio di
affrontare con serietà. Dall'opposizione sono piovute solo critiche ideologiche. Ancora aspetto una
controproposta.
Rispetto ai ritratti tracciati, fatte le opportune distinzioni e contestualizzazioni, a quale
modello tende ad ispirarsi nell’esercizio della sua azione politica?
Ho una grande ammirazione per le otto donne che ho preso a modello e delle quali ho tracciato il
ritratto. Sono donne di destra, conservatrici, liberali, e sono caparbie, coerenti e spinte dalla
passione. Per Margaret Thatcher ho un’ammirazione particolare. La "Lady di Ferro" è riuscita a
superare le diffidenze che il potere - ancor di più in quegli anni in un mondo di soli uomini - nutre
verso le donne che scendono in politica. E’ stata protagonista della storia del suo paese e a livello
internazionale. Alla fine degli anni '70, la Thatcher prese in mano le redini della Gran Bretagna e
seppe darle un futuro in un momento in cui il paese era fermo e sfiduciato. Ancora oggi, ‘the
grocer’s daugther’, la figlia del droghiere, l'appellativo che la seguì per tutta la carriera politica,
rimane l’esempio più valido per chi vuole cambiare il proprio paese in senso liberale.
Nonostante le sue posizioni attuali siano distanti da quelle del femminismo storico, che cosa
salverebbe di quel periodo? Non crede che la sua posizione attuale a capo di un ministero per
le “pari opportunità” sia (anche) il risultato di quelle battaglie?
Il Ministero che ho l’onore di guidare nasce sicuramente come figlio di quelle battaglie. Io ho
grande rispetto per chi ha cercato – e in parte c'è riuscito – di migliorare la condizione femminile
nel nostro Paese. Ma non posso che prendere le distanze dagli eccessi, dalle forzature, dagli errori
ideologici che hanno accompagnato quel movimento. E soprattutto rifiuto l’idea che solo la sinistra
s'impegna per le donne. Oggi la presenza in politica di tante valide donne di destra è la migliore
testimonianza di come sia errata tale idea. E sicuramente il nostro femminismo è più concreto e
meno ideologico di quello della sinistra. Dal mio punto di vista, impegnarsi pubblicamente per le
donne significa affrontare e risolvere problemi reali e quotidiani, come - ad esempio - quello della
conciliazione tra tempo di vita e tempo di lavoro. E credo che quest'approccio sia condiviso dalla
maggioranza delle donne italiane.
Lei scrive nell’introduzione che c’è un retaggio storico “di chi formula giudizi sulle donne
desumendole dal décolleté. Ma la storia deve cambiare”. Sente di pagare dazio rispetto a
questo nel Parlamento italiano? Di dover costantemente fornire l’onere della prova?
Non è un mistero che in Italia ci sia un maschilismo molto diffuso e che la politica sia permeata dal
pregiudizio e dalla diffidenza verso le donne. Le donne in Parlamento vengono guardate quasi con
sufficienza e sono continuamente sottoposte all’onere della prova. A differenza degli uomini,
dobbiamo sempre dimostrare qualcosa. L’unica soluzione è rimboccarsi le maniche e far parlare i
fatti, l'impegno, la capacità e il carattere.
Una domanda interessata, essendo Virgilio un portale web. Che ruolo ha la rete nella sua
attività giornaliera? Utilizza Internet per le sue ricerche ordinarie? Intende potenziare
l’accessibilità del sito del Ministero?
Internet è uno strumento di conoscenza e informazione straordinario: completo e immediato. Io
stessa ho affidato la comunicazione della mia attività politica ad un sito web personale, da ben due
anni, ormai. E da abituale utente della rete ho puntato subito alla ristrutturazione del sito del
Ministero, garantendo un’informazione completa e un monitoraggio capillare sulle attività politiche
e istituzionali del Dipartimento. Sono consapevole dell’importanza della partecipazione e
dell’interesse da parte degli italiani alla vita politica del Paese e proprio per questo ho concepito un
portale fruibile a tutti, di rapida e facile consultazione, un riferimento per quanti volessero
conoscere l’indirizzo politico del mio mandato.

sabato 1 novembre 2008

La Carfagna presenta i suoi modelli di grandi donne di destra

«Non conta quante siamo, conta quanto contiamo». Il ministro alle Pari opportunità, Mara Carfagna,
presenta così le sue “otto stelle”, ritratti di «grandi donne di destra» contenute nel suo libro. Donne che
hanno lasciato il segno nella politica internazionale. Donne che, senza ricorrere alle quote rosa, «hanno
infranto il muro del pregiudizio e dimostrato che la leadership al femminile non è una chimera».

A presentare la prima iniziativa editoriale del ministro Carfagna due ospiti uomini: il sindaco di Roma Gianni
Alemanno e il presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga, che ha anche firmato la prefazione del
libro. Carfagna afferma che il suo modello è Margaret Thatcher e rivela di non gradire le quote rosa:
«Potrebbero essere necessarie per riequilibrare una situazione di evidente squilibrio fra la
rappresentanza femminile e quella maschile, tuttavia è un’idea che non mi piace quella che una donna
ricopra un incarico in virtù di una quota». Il ministro delle Pari Opportunità non nega l’ipotesi di una sua
promozione a speaker del governo: «C’è del vero. Non sono stati definiti tempi e modalità, c’è solo
l'intenzione di farmi occupare della comunicazione del governo».

Da "Libero" ..31.10.2008