giovedì 27 dicembre 2012

FRATELLI D'ITALIA - CENTRO DESTRA NAZIONALE. A SALERNO SI LAVORA PER LA PRIMA USCITA PUBBLICA DEL PARTITO


Una manifestazione aperta a tutti i cittadini e simpatizzanti da tenere tra il 1 Gennaio e la Epifania. FRATELLI D'ITALIA - CENTRO DESTRA NAZIONALE guarda al territorio e, soprattutto, alla necessità di mobilitare gli elettori e così, dopo la prima riunione operativa di Cava de'Tirreni, EDMONDO CIRIELLI ed ANTONIO IANNONE stanno già lavorando alla prima uscita pubblica del neonato partito.


L'idea è quella di parlare alla gente e di far comprendere a tutti le ragioni di una scelta politica. Una manifestazione (da tenere a Salerno), con la mobilitazione di tutti gli oltre 120 dirigenti che hanno sottoscritto il documento politico del passaggio all'interno del movimento di LA RUSSA, MELONI e CROSETTO.
Adesso si passa alla fase operativa, perchè tutti i ragionamenti fatti a Roma vanno spiegati ed illustrati a Salerno e, poi, in tutti i comuni della Provincia dove il centro destra vanta consensi e voti.
FRATELLI D'ITALIA - CENTRO DESTRA NAZIONALE si prepara al suo contatto con l'elettorato. La data piu' probabile per la manifestazione è quella di Giovedì 3 Gennaio, la location il Grand Hotel Salerno.

giovedì 20 dicembre 2012

Stella di Natale. Puo' essere dannosa

 La stella di Natale (Euforbia pulcherrima) puo' essere dannosa. Sembra incredibile ma e' proprio cosi' perche' le foglie e il fusto della pianta contengono sostanze ad azione nociva, sia per contatto che per ingestione. Il lattice, proveniente dalla lacerazione delle foglie o dal taglio del fusto, a contatto con l'epidermide puo' provocare eritema, prurito, bruciore della congiuntiva e della mucosa orale e faringea; se ingerito da' luogo a nausea, vomito, diarrea e perdita di coscienza. E' proprio la colorazione rossa delle foglie a sollecitare l'attenzione dei bambini e costituire un pericolo: rompere le foglie e metterle in bocca e' un tutt'uno che puo' avere gravi conseguenze. Anche gli animali domestici possono essere attratti dalla Stella di Natale e mordere sia le foglie che il fusto, con relative conseguenze. L'Euphorbia pulcherrima ha avuto un notevole successo come pianta natalizia: il colore rosso delle foglie (esistono varieta' rosa o bianche) da' un tono di vivacita', di allegria e di luminosita' alle nostre case, ricorda climi piu' caldi e vegetazioni lussureggianti (e' originaria dell'America centrale), ha una combinazione di colori indovinata (rosso, verde e giallo). Insomma in casa ci sta proprio bene. 
Conoscerla e' opportuno per evitare spiacevoli incidenti.

mercoledì 12 dicembre 2012

Alberi di Natale e catene luminose. Attenzione agli incendi!

  Si avvicinano le festivita' natalizie e le case iniziano ad essere addobbate con gli abeti, naturali o sintetici. Le catene luminose (ghirlande luminose o luminarie) utilizzate per adornare gli alberi possono essere estremamente pericolose se non hanno il marchio di sicurezza e non sono conformi alle norme del Comitato elettrotecnico italiano. E' necessario che le luminarie abbiano il marchio CE (Conformita' Europea da non confondere con China Export) , ma che e' apposto dal produttore o dall'importatore il che non garantisce la sicurezza. Le luci sono pericolose per il rischio di scosse o folgorazioni per i bambini che ci giocano, possono provocare incendi per surriscaldamento, favoriti dalla infiammabilita' degli abeti resinosi e dal fatto che spesso sono lasciate accese anche di notte o durante la lontananza da casa, cioe' in condizioni di assenza di controlli. Il passaggio del fuoco alle tende e ai mobili e' consequenziale e pericolosissimo. Per avere la sicurezza occorre che le catene luminose oltre al marchio CE abbiano la certificazione dell'Istituto italiano del marchio (IMQ), che sottopone le luminarie ad una serie di controlli di sicurezza (autoestinzione, diametro del filo, ecc.).

giovedì 8 novembre 2012

Prezzi: il pane costa troppo? Facciamolo in casa a meno di mezzo euro al kg! In panetteria un aumento del 280%

  Fare il pane in casa costa poco circa 0.90 euro al kg, a fronte di un prezzo medio, dal fornaio, di 2,8 euro al kg, il che significa un aumento del 310%. In questi tempi di crisi si puo' risparmiare anche sull'acquisto del pane, prodotto consumato dalla stragrande maggioranza degli italiani. Farina, acqua, lievito e forno producono un kg di pane fragrante e soffice. Difficile? No, perche' l'impasto si puo' fare la mattina e lo si lascia lievitare avvolto in panno, magari vicino al termosifone. La sera il prodotto e' pronto per essere messo in forno, et voila', dopo 20 minuti si tira fuori un bel pane profumato e croccante. Certo, ci vuole un po' di tempo ma non piu' di un quarto d'ora e il pane dura qualche giorno se ben conservato. Vale la pena? Provare per credere!

Gli animali: esseri sensibili, soggetti di diritto

Cosa dice la scienza del fatto che gli animali sentono il dolore? Come vengono considerate queste conoscenze nelle leggi? Queste domande sono state al centro delle giornate su “La sofferenza animale, dalla scienza al diritto”, che si sono tenute a Parigi il 18 e 19 ottobre, organizzate da “La Fondation droit animal, éthique et sciences” (LFDA). Una prima in Francia, a testimonianza dell'evoluzione dei saperi, ma anche delle riflessioni e delle opinioni su cio' che concerne la sensibilita' animale.
“In questo settore le ricerche francesi sono essenzialmente condotte dall'Institut national de recherche agronomique (INRA), con l'intento di ridurre il dolore nell'ambito delle tecniche di cattura e abbattimento”, dice Thierry Auffret Van der Kemp, direttore del LFDA. Ma la sofferenza animale non puo' essere studiata senza considerare lo studio del comportamento, ambito nel quale di anglosassoni sono molto piu' avanti”. Di fatto: britannici, americani e australiani, largamente rappresentati in questo incontro, hanno fatto riferimento a molte altre specie oltre vacche, vitelli e maiali.
Sia per l'uomo come per l'animale, il dolore ha una funzione di allerta: segnala a chi lo prova la presenza di una minaccia sulla propria integrita' fisica, e gli consente di mettere in moto i meccanismi di difesa o di adattamento. “Quando si parla di dolore, ci si riferisce ad una sensibilita' dolorosa che non e' quella chimica. E' una sensibilita' che fa riferimento a meccanismi nervosi su basi nocicettive (ndr. nocicezione:la capacita' di reagire con riflessi ad agenti esterni che minacciano l'integrita' dell'organismo), e che non ha la medesima intensita' secondo il livello di evoluzione delle specie”, ricorda il biologo e filosofo Georges Chapouthier, ricercatore del CNRS. In seguito si distingue la nocicezione, il dolore (quando alla nocicezione si aggiunge un emozione, un sentire) e infine la sofferenza, quando a questo dolore si aggiunge la capacita' di esserne consapevoli.
Ed e' soprattutto sui mammiferi -in primo luogo sull'uomo- che le conoscenze hanno fatto progressi.“Tutti i vertebrati possiedono le strutture nervose primarie che intervengono nel trattamento delle informazioni nocicettive, cioe' specificamente legate alla percezione del dolore” ricorda Frank Péron, veterinario ed ecologo all'Universita' britannica di Lincoln. “Presso i mammiferi, lo sviluppo delle cortecce cerebrali fanno si' che fattori cognitivi ed emozionali modulino il sentire di questo dolore”. Dal dolore alla sofferenza, il limite e' quindi presto rotto. Come valutare l'uno e l'altro? Presso l'uomo, animale dotato di linguaggio, il sentire puo' essere descritto e valutato dal medesimo soggetto.

Variabili psicologiche
Ma presso gli altri? Per individuare e misurare il dolore animale, ci si basa volta per volta sul succedersi di variabili psicologiche (concentrazione di alcuni ormoni, ritmo cardiaco, temperatura), sulle modifiche del comportamento (crisi, movimenti, appetenza, aggressivita') e sulle performance zootecniche (produzione del latte) – a cui si aggiunge la constatazione clinica di alcune lesioni. Quando si tratta di studiare cio' che sopportano i mammiferi, si dispone anche di un largo ventaglio di criteri. Ma, attenzione! “Il modo con cui manifestano il dolore, varia in modo considerevole da una specie all'altra, cosi' come tra individui della medesima specie”, ricorda Frank Péron. “Per cui e' indispensabile conoscere bene il comportamento normale si' da individuare le modifiche che ci possono aiutare ad individuare uno stato di sofferenza”. Se una tale conoscenza e' richiesta per valutare la sensibilita' di animali molto vicini a noi, ci si immagini la difficolta' incontrata con delle specie piu' lontane.
Nel corso di questo colloquio, neurobiologi, etologi e veterinari hanno presentato vari studi recenti che testimoniano una sensibilita' al dolore presso specie molto diverse. Il comportamento del pollame handicappato con frattura dell'arto -un incidente frequente presso i polli- puo', per esempio, essere modificato con la somministrazione di analgesici. I pesci, molto in voga commercialmente ma poco studiati fino ad oggi, rivelano di avere, nell'individuazione del dolore, il medesimo apparato neurobiologico dei mammiferi. Le lumache, gli insetti, i ragni e i vermi hanno capacita' di apprendimento sicuramente limitate ma reali e numerosi invertebrati sollevano la gamba -quando ce l'hanno- per evitare una sofferenza troppo forte. Senza tuttavia sapere se si tratta di una reazione al dolore propriamente detto o di un semplice riflesso nocicettivo.

Crostacei decapodi
Altra famiglia a lungo sottostimata e' quella dei crostacei decapodi. “Quando si infliggono loro dei trattamenti sgradevoli, essi apprendono alcune strategie per evitarli, a testimonianza di risposte comportamentali troppo complesse e prolungate per essere spiegate col il solo riflesso nocicettivo”, diceRobert Elwood, biologo all'Universita' Queen di Belfast in Irlanda del Nord.
Anche i granchi di costa: quando in un luogo con molta luce gli si pone di scegliere un rifugio buio (di cui sono appassionati), essi imparano subito ad evitare quelli nei quali hanno ricevuto delle scosse elettriche durante le loro prime visite. O, ancora, i gamberetti: quando si deposita sulle loro antenne un prodotto irritante essi si strofinano a lungo, e smettono se si somministra loro un anestetico locale.Senza parlare dei cefalopodi (piovre, calamari, seppie), a cui e' stata attribuita una speciale menzione: su di essi sono state evidenziate manifestazioni ben oltre i semplici riflessi nocicettivi, le loro capacita' cognitive e di memoria sono cosi' elaborate che oggi vengono considerati esseri sensibili. Al punto tale che figurano, accanto ai mammiferi e agli uccelli, nei principali articoli e libri europei per la protezione degli animali. Cio' che la scienza dimostra, il diritto ignora... Almeno all'inizio.
Grazie ad un trattato sulla sofferenza degli animali da allevamento, realizzato nel 2009 dietro richiesta del ministero francese dell'Agricoltura, l'INRA ha concluso che il dolore animale non puo' piu' essere valutato “solamente in funzione di indicazioni economiche o sanitarie”. “La questione del dolore e' ormai all'ordine del giorno nella societa', per i consumatori e per i cittadini”, osservano gli esperti. La problematica -aggiungono- si e' anche estesa alla nozione di benessere, che integra il dolore in un ambito piu' vasto, “sul modello della definizione della salute umana”, con componenti psicologiche e sociali. Da questo l'evoluzione del diritto a favore della protezione degli animali, basata sulle loro capacita' di sentire il dolore o di provare emozioni.

“Il diritto zoppicante”
Problema: se questa evoluzione e' sentita negli articoli e nei libri, lo e' molto meno nella realta' dei fatti. “La scienza prospera, ma il diritto zoppica, e questo a dispetto dei lodevoli sforzi delle istituzioni internazionali e di numerosi Paesi”, dice Jean-Marie Coulon, primo presidente onorario della Corte d'Appello di Parigi, che a proposito porta l'esempio della Francia come particolarmente rivelatore.“Questo Paese ha introdotto nel suo ambito giuridico numerose disposizioni che proteggono la condizione animale, ma non si decide mai, per riluttanza, ad adottare una chiara ed incontestabile definizione della sensibilita' animale atta alla sofferenza”.
Nel cuore di questa contraddizione: il ruolo -piu' o meno efficace- dell'etica. A partire dalla meta' del XIX secolo, la compassione ha fatto si' che fossero approvate regole giuridiche rispetto agli animali di compagnia e agli animali da lavoro, basate essenzialmente sulle violenze che vengono loro fatte e che sconvolgono l'ordine pubblico. La legge, nella nostra epoca, “non consente di accordare all'animale se non cio' che non interferisce con l'uomo, i  suoi usi, i suoi bisogni e i suoi profitti”, sottolinea il professorJean-Claude Nouet, medico biologo e co-fondatore della LFDA, per il quale “la specificita' morale a questo approccio compassionevole e' stato fatto proprio nella meta' del XX secolo dopo una riflessione etica”.
Una riflessione che si concentra sulle violenze “collettive” fatte alle bestie, attraverso l'allevamento intensivo e industriale, la caccia o la sperimentazione in laboratorio. Una riflessione, quindi, molto piu' imbarazzante per l'uomo, la cui vita fa riferimento dalla notte dei tempi alla funzione animale.

Scatola di Pandora
“Anche se noi ci prostriamo scientificamente alle dimostrazioni, chi dubita, in fin dei conti, che gli animali conoscano sofferenza, piacere e dolore? La maggior parte degli uomini sanno molto bene quando il loro cane sta male, quando il loro gatto preferisce questo o quell'altro cibo, quando il cavallo ha paura di alcune situazioni”, dice Jean-Luc Guichet, professore aggregato di filosofia all'Universita' di Picardie. Se il potere giuridico tarda cosi' tanto a mettersi d'accordo con le evidenze scientifiche, e' perche' -dice il nostro- riconoscere il dovuto rispetto all'animale aprirebbe la scatola di Pandora che minacce le nostre liberta'. La sensibilita' animale dimostra anche “una verita' repressa” che tutto il mondo conosce ma che preferisce dimenticare. Questo e' particolarmente facile nel nostro mondo moderno, che e' quello che ha organizzato “l'invisibilita' e la compartimentazione dei compiti e degli spazi. Sia che si tratti di allevamento, di abbattimento o di sperimentazione, tutto si fa in considerazione del consumatore; cio' che lo rende immune nei confronti della propria sensibilita'”.
“L'attenzione etica nei confronti dell'animale e' organizzata in circoli concentrici successivi di empatia decrescente, che danno generalmente la priorita' al cane e al gatto, passando dai mammiferi agli altri vertebrati, per finire agli invertebrati, generalmente considerati come alimento o minaccia”, dice Jean-Claude Nouet.

Tre gruppi
Da qui il convincimento, diffuso nella maggior parte degli esperti, che non bisogna distruggere le differenze tra le specie, ma al contrario prenderle in considerazione sul piano giuridico. “Per cio' che concerne i loro diritti, io classificherei gli animali in tre grandi gruppi -riassume Georges Chapouthier: da una parte i vertebrati a sangue caldo (mammiferi e uccelli) e senza dubbio i cefalopodi; dall'altra parte i vertebrati a sangue freddo (rettili, anfibi e pesci) e puo' darsi anche quale invertebrato 'intelligente' come i crostacei decapodi; e infine tutti gli altri”. Il lombrico ha molto da fare...

(articolo di Catherine Vincent, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 01/11/2012)

Gli insetti, il piatto del futuro?

Dimenticate la la bistecca di bue al sangue e la carne alla tartara con patatine. Tra poco piu' di trenta anni mangeremo bistecche di locuste accompagnate da un bollito di orzo o un ragu' di carne di sintesi alle fave di soia, con, per finire, un “supreme” di limone cucinata alle alghe. Bio, sia chiaro... per il gusto occorrera' ripassare. A leggere e ascoltare le centinaia di esperti che in questi ultimi anni si sono dedicati all'alimentazione del futuro, si perde subito l'appetito.
La carne non ci sara' piu': verso il 2050 saremo tutti vegetariani. Grossomodo. Questione di realismo. Dopo la Fao (organizzazione Onu per l'alimentazione e l'agricoltura), il Stockolm International Water Institute e' recentemente intervenuto in merito, ed ha formalizzato che e' troppo alto il livello di terre coltivate e il consumo di acqua. Perche', per nutrire le bestie occorre coltivare i loro alimenti e questo significa una emissione colossale di gas con il conseguente effetto serra. Per cui sara' bene che gli amanti della bistecca alla fiorentina se ne facciano una ragione: pare che l'eccesso di carne -soprattutto rosse- faccia male alle arterie. E non vale la pena gettarsi sui pesci non d'allevamento: rischiano l'estinzione.
Restano solo gli insetti, locuste, termiti, scarafaggi, cavallette e altri lombrichi che una larga parte dell'umanita' consuma gia' quotidianamente. I nostri grandi cuochi hanno ancora qualche anno per imparare e cominciare a renderli gustosi... Poca o niente carne quindi, ma niente ci impedira' nei confronti dei cereali, frutta e legumi tra i piu' vari, o uova o prodotti caseari. Il tutto grazie alla biotecnologia moderna.
E questo non vuole necessariamente dire che bisognera' ricorrere ai sementi OGM. Puo' darsi che l'agro-ecologia conoscera' una stagione d'oro, consentendo di sfruttare nel modo piu' naturale al mondo le migliori condizioni delle colture localmente molto variegate e sconvolte dal riscaldamento climatico: bisognera' inventare dei nuovi metodi, per le micro-alghe, per esempio: imparare a selezionare le specie di riso -o di grano- adattate al cambiamento climatico e, quindi, private del loro glutine allergizzante; arricchire gli alimenti con degli acidi grassi (composti chimichi vegetali o antiossidanti considerati benefici, come gli omega-3 o gli stanoli); oppure, a monte, le piante che producono questi componenti cosi' preziosi.
La salute e' nel nostro piatto e, nel 2050, noi potremo cucinare i nostri medicinali per prevenire cancro, malattie cardio-vascolari, diabete e altri rischi di obesita' che ci minacciano! Alcuni preconizzano una alimentazione individualizzata, adatta alla propria carta genetica, come fanno i ricercatori del programma europeo Food4me, ma la convivialita' dei pasti tra commensali rischia di risentirne.
Con un tale programma, l'industria agroalimentare ha ancora molti bei giorni davanti a se'. Essa dovra' certamente trovare spazio per le alternative, come lo “slow food” (mangiare lentamente, in opposizione al “fast food”), ai circuiti “a chilometro zero” (come l'agricoltura urbana), e anche a dei concorrenti di taglia media, capaci di lavorare i prodotti piu' locali e meno standardizzati. Ma essa e' la migliore in grado di integrare questi nuovi ingredienti in modo controllato e accettabile per i consumatori. Perche' non e' sicuro che nel 2050 questi ultimi gia' sensibili ai rischi sanitari, avvaloreranno delle bistecche alle locuste senza essere totalmente sicuri che qualcuno, almeno, abbia verificato la loro innocuita'.
Salute, ambiente... Gli esperti in alimentazione dimenticano intanto un criterio primordiale: il piacere. Quello nato dal gusto, ma anche dalla convivialita' dei pasti. Nessuno, per dovere, degustera' degli insetti o non mangera' sano. “Colpevolizzare la popolazione perche' mangia male, non funziona -dicono Sylvie Berthier e Valerie Pean della “mission Agrobioscience”-. Non si cambia alimentazione per decreto. Per lungo tempo, il pomodoro e' stato da noi un piatto di ornamento...”. Quindi gli insetti... Agli esperti il compito di accattivare i consumatori con dei nuovi prodotti adatti all'alimentazione di domani.

(articolo di Catherine Bernard, pubblicato sul quotidiano Le Monde del 05/11/2012)

martedì 2 ottobre 2012

Commissione Pari Opportunità a Capaccio

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Sono stati nominati a Capaccio i componenti della Commissione Pari Opportunità. Ne faranno parte: Monica Di Giovanni, Marfinda Santomauro, Antonella Taddeo, Eralda Grillo, Deborah Daniele, Maria Rosa Atrigna, Maria Vicidomini e, con voto consultivo, l’assessore alle Politiche Sociali, Rossana Barretta, e l’unico consigliere donna, Marilena Montefusco. La nomina di un decimo componente,  spetta al sindaco. 
Si tratta di un organismo permanente che ha la funzione di garantire uguaglianza e parità tra uomo e donna. In particolare può promuovere iniziative tese a qualificare la presenza femminile nel mondo del lavoro. 
"È un organismo molto importante la cui funzione non va assolutamente sottovalutata – afferma il sindaco, Italo Voza – ancora oggi, nonostante l’affermazione delle donne nel mondo del lavoro, esistono molte attività prevalentemente maschili e molte discriminazioni. La nostra amministrazione crede molto nella parità tra uomo e donna, d’altronde nella giunta ci sono due assessori donne su cinque. Faccio i miei auguri ai componenti della commissione. Sono convinto che il loro lavoro contribuirà a rendere Capaccio un paese moderno anche sul piano delle pari opportunità". 



mercoledì 26 settembre 2012

Broccoli antitumore

 Che broccoli, cavolfiori e cavolini di Bruxelles avessero proprieta' anticancerogene, per i tumori all'intestino, era cosa nota e confermata da due studi dell'Istituto britannico per l'alimentazione e dalla Universita' John Hopkins di Baltimora (USA). Questi studi rilevano che il consumo di un chilogrammo a settimana dei suddetti prodotti diminuisce del 50% il rischio di tumore all'intestino.
Ma la novita' e' che la assunzione di germogli di broccoli protegge dal cancro al seno perche' inibiscono lo sviluppo delle cellule staminali tumorali, interrompendo l'accrescersi della massa neoplastica. E' quanto emerge da uno studio pubblicato dalla University of Michigan Comprehensive Cancer Center sulla rivista Clinical Cancer Research. Il sulforafano, in particolare, sarebbe in grado, oltre che di prevenire il cancro al seno, di uccidere le cellule staminali che permettono alla neoplasia di svilupparsi. I germogli contengono, in misura 100 volte superiore alla pianta matura, isotiocianato (estero dell'acido isotiocianico), dal caratteristico odore di senape, che ha una azione "disintossicante" delle cellule. L'esperimento e' stato fatto sui ratti, trattati con l'estratto di germogli. Ma anche la pianta matura dei broccoli, contenente indolo-3-carbinolo, ha effetti inibitori del cancro al seno.
Una attivita' e informativa, consentirebbe ai consumatori di indirizzare le proprie scelte alimentari verso questi prodotti per il prossimo inverno che, oltretutto, sono ampiamente diffusi nel nostro Paese.

http://avvertenze.aduc.it/comunicato/broccoli+antitumore_20725.php

domenica 22 luglio 2012

Inaugurazione campo di tennis a Scala

Si è svolta il 21 luglio, presso il centro sportivo Antono Mansi di Scala, la inaugurazione del campo da tennis.

Presente alla cerimonia il presidente del CONI, il dott. Talento, insieme al Sindaco di Scala 
Luigi Mansi, al consigliere delegato allo sport Adriano Forino e all'Assessore Provinciale Matteo Bottone, il quale ha affermato: "Sono onorato di portarvi i saluti del Presidente della Provincia di Salerno On. Edmondo Cirielli, vicino alla città di Scala, a cui dedica sempre la sua attenzione e che ricambia con stima e dell Vice-presidente della provincia, l’Assessore allo sport Dott. Antonio Iannone, il quale presto sarà in visita nella città."

 
"La inaugurazione di un campo da tennis, all’interno di questa struttura sportiva, rappresenta una testimonianza dell’impegno concreto della squadra che lavora e che porta avanti gli impegni assunti, oggi in particolare per lo sport e per i giovani scalesi".


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Anna Katia Di Sessa

mercoledì 20 giugno 2012

Condizionatori d'aria e ventilatori. Consigli per gli acquisti

 Arriva il caldo "africano" ed e' subito corsa all'acquisto dei condizionatori e dei ventilatori. Come sceglierli? Occorre, come sempre, dare uno sguardo al portafoglio, alle dimensioni della casa e al razionale utilizzo del condizionatore. 
Sostanzialmente i condizionatori si dividono in due categorie: fissi e mobili. I primi sono costituiti da due parti (una interna e una esterna), necessitano di lavori di installazione, sono piu' cari, piu' efficienti e meno rumorosi di quelli mobili; possono essere dotati di una pompa di calore che consente anche di riscaldare nei periodi freddi. I condizionatori mobili non hanno spese di installazione, sono piu' rumorosi, costano meno e possono essere trasportati nelle stanze in relazione all'uso. Com'e' noto la sensazione di disagio e' data dalla temperatura ma soprattutto dall'umidita' che limita la traspirazione, per questo e' opportuno che i condizionatori siano dotati di un deumidificatore. Chi desidera purificare l'aria da smog, polline, polvere e quanto altro e' bene che aggiunga un apposito purificatore e comunque tenga puliti i filtri in dotazione. Per evitare inutili consumi di energia e' necessario che non vi siano barriere (tende, poltrone, mobili) che impediscano il flusso di aria; e' consigliato inoltre l'uso di persiane, tapparelle e tende durante le ore piu' calde (sembra ovvio, ma...). Da tener presente che la capacita' refrigerante del condizionatore e' in relazione alle dimensioni delle stanze, alla loro esposizione e al piano di abitazione. 
Consiglio per non prendere i famigerati raffreddori o bronchiti da condizionatore: la differenza fra la temperatura esterna e quell'interna deve essere di 5-7 gradi centigradi, oltre si rischia. 
Anche i ventilatori elettrici possono dare qualche sollievo e oltretutto costano poco. Si possono scegliere quelli da mobile o a piantana (la capacita' di muovere l'aria dipende dalle dimensioni delle pale e dalla loro velocita'), fissi o ruotanti su se stessi e con inclinazione rispetto all'asse verticale. Ovviamente maggiori e' la possibilita' di utilizzo migliore e' la capacita' di dare sollievo, evitando le pericolose contratture muscolari (il "torcicollo" e' sempre in agguato). Attenzione alle grate protettive: devono essere a maglie strette, per evitare che i bambini possano infilarci le dita.
Comunicato di Primo Mastrantoni

Consiglio comunale itinerante a Licinella

Si è svolto nella serata del 19 giugno 2012, presso la sala parrocchiale della chiesa S.M. Assunta a Licinella, il primo consiglio comunale "itinerante" del Comune di Capaccio-Paestum.

A dare il benvenuto al Sindaco, agli Assessori  ed ai Consiglieri Comunali, e a tutti i cittadini che hanno inteso assistere è stato il parroco Don Valeriano.

Non sono mancati momenti carichi di emozioni: l'inno di Mameli cantato dal coro dei bambini; un video girato sulle note della canzone di Lucia Giardullo, dal titolo "Paestum, città delle rose", fortemente voluta dalla signora Maria Sica; il minuto di raccoglimento per la perdita del concittadino Aldo Di Lascio

Si è trattato di un momento storico per i cittadini delle contrade Licinella, Torre e Santa Venere, sostenuto con grande dedizione dal consigliere Maurizio Paolillo, attraverso il quale la nuova amministrazione ha inteso non solo mantenere fede ad un impegno assunto in campagna elettorale, ma soprattutto avvicinare i cittadini alle istituzioni, aumentando la trasparenza e rendendoli partecipi dei momenti decisionali.
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Anna Katia Di Sessa

sabato 16 giugno 2012

Giochi della Provincia - Comune di Capaccio - tiro con l'arco e tiro a segno


Dopo la partecipazione al tiro con l'arco a Positano, con i fratelli Gianvito e Lorenzo Guarracino, nell'ambito dei giochi della gioventù della Provincia di Salerno, la squadra del Comune di Capaccio, ha conquistato ieri 15 giugno, a Cava de'Tirreni, un'altra medaglia di bronzo.
E' stata Deborah Annunziata ad aggiudicarsi il riconoscimento nel tiro a segno, specialità "pistola aria compressa a mt.10".
Le allieve e gli allievi del Maestro Giovanni Annunziata e del Maestro Matteo D'Amato hanno rappresentato il Comune di Capaccio non solo nelle gare di Kung-fu ma anche in altre competizioni, portando avanti i valori della disciplina praticata e dello sport in generale. 


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Anna Katia Di Sessa

mercoledì 13 giugno 2012

Successi ai giochi della Provincia


In occasione dei giochi della gioventù della Provincia di Salerno, alla gara di Wushu Kung Fu, svoltasi oggi al Palairno di Baronissi, la squadra del Comune di Capaccio, composta dagli allievi della A.S.D. arti marziali del M° Matteo D'Amato, ha conseguito i seguenti risultati, nelle rispettive categorie:



Specialità: forma tradizionale "mani nude"


1) Guarracino Sofia
2) Orlotti Mariagrazia
3) Denise Feo


1) Guarracino Lorenzo
2) Guarracino Gianvito
3) Pisani Arnaldo


1) Pecoraro Carmen
2) Orlotti Valentina
3) Ventieri Ambra


Specialità: forma tradizionale "sciabola":  

1) Perillo Chiara
2) Passaro Angie


Anna Katia Di Sessa

domenica 10 giugno 2012

La A.S.D. Scuola Arti Marziali di Capaccio alla cerimonia d’apertura dei Giochi della Provincia 2012


  Nell'ambito della emozionante cerimonia, svoltasi  ieri sera nella area archeologica di Paestum,  il Presidente della Provincia On. Edmondo Cirielli ha ufficialmente dichiarato aperti "i giochi della Provincia".

   


 La A.S.D. Scuola Arti Marziali di Capaccio, del M. Matteo D'Amato, presente alla cerimonia con le sue atlete,  gli atleti ed il direttore tecnico M° Giovanni Annunziata, sarà impegnata nei prossimi giorni nelle gare in diverse discipline: tiro con l'arco, tiro con la pistola e forme di tradizionale.

Anna Katia Di Sessa

sabato 9 giugno 2012

E’ la grande notte dei Giochi della Provincia

Stasera a Paestum l’inaugurazione. Tante discipline particolari inserite nella kermesse


Una gara di palla a pugno



E’ iniziato ormai il conto alla rovescia per l’inizio dei Giochi della Provincia di Salerno. Stasera è in programma la cerimonia di apertura presso la zona archeologica di Paestum, ma è grande anche la curiositá verso i giochi tradizionali che saranno i protagonisti nei prossimi giorni.
• Pallapugno. La pallapugno è poco conosciuta da noi, rientra nella Fipap, ma nel Salernitano ha seguito prevalentemente in ambito scolastico, con i giovani divisi in due squadre che devono lanciarsi una piccola palla seguendo regole precise. La pallapugno, nell’ambito dell’evento Coni, avrá luogo domenica 17 giugno al palaSele di Eboli.
• Altri giochi. Variegato poi il mondo dei giochi, come braccio di ferro, tiro alla fune, palio delle botti, calcio balilla, murra, trottola, ruzzola e lippa, alcuni dei quali rientrano nella Federazione Italiana Giochi e Sport Tradizionali (FIGeST), associata al Coni. I ragazzi non faranno altro che seguire la tradizione, quello che hanno imparato dai nonni o dai genitori.
• Braccio di ferro. Braccio di ferro non è Popeye, il marinaio dei cartoni animati, ma un vero è proprio sport, nel quale i bicipiti hanno la loro importanza, visto che è un confronto di muscoli, che da noi fa capo all’Armwrestling Federation Italy sezione braccio di ferro Italia.
• Tiro alla fune. Il tiro alla fune è un gioco di forza, ma ha origini risalenti addirittura al 2500 avanti Cristo. Propone due squadre generalmente composte da almeno 8 persone ciascuna, a seconda del peso complessivo del team, che devono tenere nelle mani la stessa corda e provare a tirare a se il gruppo avversario per vincere.
• Calcio balilla. Il calcio balilla è il "biliardino" che si trova spesso in tanti bar o stabilimenti balneari, pur essendo nata da alcuni anni la Federazione Italia Calcio Balilla.
• Morra. Murra è l’antica morra, gioco di mani, che veniva praticato anche in Egitto e in Grecia. Due giocatori stendono simultaneamente un certo numero di dita e devono dichiarare allo stesso tempo un numero non superiore a dieci (morra).
• Lippa e ruzzola. La lippa, invece, è un gioco di abilitá e l’obiettivo è colpire la lippa col bastone, cercando di mandarla il più lontano possibile. La ruzzola è un disco di legno al quale viene arrotolato uno spago o fettuccia per lanciarlo distante. La trottola è un strumento di gioco, conosciuto giá nell’antica Troia, un oggetto in legno che gira attualmente su di una punta di acciaio e viene fatto roteare con l’aiuto di una funicella. Il palio delle botti prevede squadre che spingono le botti su di un percorso e vince chi arriva prima al traguardo.
Donatella Ferrigno
© riproduzione riservata
"La Città" 09.06.2012

mercoledì 23 maggio 2012

Nuovi successi per la A.S.D. scuola Arti Marziali di Capaccio,


La A.S.D. scuola Arti Marziali di Capaccio, del M. Matteo D'Amato ha conquistato ben sei titoli ai campionati italiani Light Sanda e Taolu tradizionale, che si sono svolti lo scorso weekend a Merate (Mi).



La scuola è stata presente alle gare con cinque atleti e tutti hanno avuto ottimi piazzamenti. 


"Dopo i campionati italiani di taolu moderno di Pescara, abbiamo continuato a raccogliere anche a Merano i frutti  del lavoro svolto dagli atleti, afferma Giovanni Annunziata il Direttore Tecnico della Scuola,


"E' sempre con grande orgoglio che continuo, insieme al Maestro D'Amato che ha sempre creduto in me, a trasmettere ai giovani valori tradizionali e insegnamenti del Maestro Ambra.
I giovani nonostante la forte commozione seguita al momento di raccoglimento dedicato alle vittime dell'attentato alla scuola Morvillo Falcone di Brindisi, hanno saputo tenere alto lo spirito della competizione." 



Ai campionati italiani taolu tradizionale, gli allievi si sono classificati come segue:

  - per la categoria seniores: 1) Catia Cinelli, I posto nella specialità arma lunga;

                                       



 - per la categoria juniores  1) ChiaraPerillo , I posto nella specialità arma corta;
                                    

Ai campionati italiani light sanda, gli allievi si sono così distinti:
 - per la categoria Juniores  1)  Bonora Simona, II classificato
                                       2) Calabrese Roberto, I classificato



- per la categoria Cadetti: 1) Perillo Chiara, I classificato

                                            2) Zoccoli Andrea, III classificato




Anna Katia Di Sessa

(foto di Catia Cinelli) 


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lunedì 21 maggio 2012

La Dirty Dancing Agropoli conquista 11 titoli regionali


La Dirty Dancing Agropoli ha conquistato undici titoli ai campionati regionali Fids, che si sono svolti lo scorso weekend a Battipaglia. Nel palazzetto "Rione Schiavo", i piazzamenti utili sono stati conquistati nella danza sportiva a squadre, nelle danze nazionali e promozionali. La squadra agropolese è stata presente alle gare con oltre 50 ballerini, andando a podio in tutte le discipline disputate, sia con i team sia con le coppie. Oltre mille gli atleti partecipanti alla competizione battipagliese, e la Dirty Dancing è risultata essere una delle scuole presenti ad aver ottenuto il maggior numero di piazzamenti. Sei le medaglie d’oro che sono state conquistate dai team di classe A, pluricampioni italiani, e dalle squadre di classe B e C. Altri cinque titoli sono toccati alle coppie che hanno gareggiato nelle danze nazionali. Tali affermazioni hanno fatto giungere ai vertici della Ranking list nazionale, quattro coppie agropolesi che sono riusciti a superare numerose coppie del centro-nord, più forti in quella specialitá.
Andrea Passaro
"La Città" 21.05.2012

martedì 15 maggio 2012

"Meno sale, più salute" Nel Cilento la ricerca per una nuova dieta

Il professore Keys con la moglie Margaret

POLLICA. Fare prevenzione a tavola. E’ quello che accadrá in alcune famiglie selezionate di Pollica, Casal Velino e Vallo della Lucania che parteciperanno per due anni a uno studio scientifico ad hoc, denominato "Meno sale, più salute" (in inglese, The lower salt: a community trial). Il progetto di ricerca è curato dal Dipartimento di Medicina Clinica e Sperimentale della Universitá Federico II di Napoli, diretto dal professor Pasquale Strazzullo, insieme con il Ministero della Salute - che lo finanzia nell’ambito dell’iniziativa "Guadagnare salute" - l’Istituto superiore di Sanitá e l’associazione Dieta Mediterranea di Pioppi, presieduta dal dottor Alessandro Notaro.
• Secondo gli studi, un eccesso di sale nell’alimentazione aumenta il rischio di ipertensione e di malattie cardio-vascolari. «Il progetto - dichiara il professor Strazzullo - mira a dimostrare che la riduzione modica del consumo di sale è fattibile, la comunitá la accetta volentieri e la qualitá della vita migliora, senza danni alla salute». Così, in quella che è la culla della dieta mediterranea - a Pioppi ha studiato e vissuto per 40 anni il suo "papá", il fisiologo Ancel Keys - il territorio diventa un laboratorio a tutti gli effetti. «L’obiettivo è ridurre del 15% l’apporto di sale, dimostrare che glicemia e colesterolo migliorano ed estendere lo studio a tutta Italia - aggiunge il professore - Oggi il consumo medio giornaliero di sale è di 11 grammi per gli uomini e 9 per le donne, mentre la dose ottimale è di 5 grammi, pari a un cucchiaino di caffè». Ora si è nella fase organizzativa del progetto, in collaborazione con i sindaci Stefano Pisani (Pollica), Domenico Giordano (Casal Velino) e Antonio Aloia (Vallo della Lucania) che hanno dato la loro disponibilitá. Il primo step sará la scelta del campione, costituito da 300 famiglie per ogni comunitá che saranno individuate mediante sorteggio all’anagrafe. A questa fase, prevista per maggio-giugno, seguirá in autunno quella dei prelievi per accertare i valori di sale nel sangue e nelle urine. Poi si procederá alla fase esecutiva. «Nella comunitá di Pollica-Casal Velino - spiega il professor Strazzullo - che definiamo di intervento, si ridurrá il consumo di sale nell’arco di un anno e poi verificheremo, con nuove analisi, se i valori di sale corrispondono a quelli accertati nel primo prelievo. Il campione di Vallo della Lucania sará di confronto e si alimenterá normalmente». All’inizio del secondo anno, la ricerca proseguirá con altre famiglie che subentreranno a quelle della prima fase. In questo arco di tempo, tutti i cittadini saranno sensibilizzati a migliorare il proprio stile di vita, in collaborazione con scuole, medici di famiglia, farmacisti. Senza dimenticare supermercati, panificatori, caseifici.
• «Terremo incontri, riunioni, conferenze. E diffonderemo dei consigli pratici, dall’utilizzo delle spezie per dare sapore ai cibi a come riconoscere il sale nascosto nei prodotti che acquistiamo, in particolare nel pane e nei prodotti da forno».
Rosamaria Morinelli
© riproduzione riservata
"La Città" 15.05.2012

giovedì 3 maggio 2012

Agropoli, Cirielli lancia strali contro Alfieri

l presidente in piazza per sostenere Di Luccio: «Bravi solo a far debiti»



Duro attacco del presidente della Provincia, Edmondo Cirielli, al candidato sindaco Franco Alfieri. In una piazza gremita, Cirielli, arrivato ad Agropoli per sostenere il candidato sindaco del Pdl, Di Luccio, ha detto che «se devo giudicare Alfieri come consigliere provinciale, il mio giudizio non può che essere positivo in quanto egli fa un’opposizione attenta e coerente; ma se devo giudicarlo come assessore provinciale, il mio giudizio è di una bocciatura senza appello. Durante la giunta Villani di cui faceva parte, infatti, la Provincia ha subito un indebitamento enorme, pari a 40 milioni di euro. Ho sentito che anche Agropoli versa in una situazione debitoria preoccupante, a causa dell’accensione di numerosi mutui presso la Cassa depositi e prestiti. Si vede che questa gente ha la cattiva abitudine di fare debiti che le amministrazioni successive devono provvedere a coprire. Non ci possiamo permettere di amministrare in questo modo, considerando il periodo di crisi che sta attraversando l’Italia ed il mondo intero. In Provincia sono avanzati 6 milioni di euro, li avrei potuti utilizzare facendo piccoli lavori che avrebbero garantito la mie rielezione alle prossime provinciali. Non me la sono sentita, con 4 dei 6 milioni ho coperto una parte dei debiti dell’ente». 
• «Agropoli che è anche la mia patria, in quanto ci abitano i miei familiari - ha continuato Cirielli - ha bisogno di voltare pagina e Pasquale Di Luccio, candidato sindaco del Pdl può rappresentare il giusto cambiamento. E’ un professionista serio, competente, brillante e onesto, e per noi del Pdl può rappresentare linfa nuova per questa cittá. Non bisogna pensare a fare cose effimere e appariscenti, bensì bisogna concentrarsi sulla concretezza, abbandonandosi a pensare che noi siamo gli artefici del futuro dei nostri figli. Alfieri da questo punto di vista ha lasciato a desiderare, pensando solo all’oggi, non curandosi del domani. Con lui abbiamo un rapporto cordiale e abbiamo collaborato in più occasioni. Tra le tante ricordo l’accorpamento del Liceo classico con lo Scientifico, scelta allora fortemente criticata da Emilio Malandrino che ha lasciato il Pdl per passare con Alfieri».
Andrea Passaro
"La Città" 03.05.2012

mercoledì 2 maggio 2012

Successi locali ai campionati italiani di "Taolu Moderno"

Gli allievi della scuola A.S.D. Arti Marziali di Capaccio, del M. Matteo D'Amato, hanno partecipato ai campionati italiani di "Taolu Moderno" di forme basi e intermedie e trofeo nazionale giovanile, svoltosi al Pala Giovanni Paolo II di Pescara, dal 27 al 29 aprile scorsi.

foto di Catia Cinelli


"E' stata una grande soddisfazione la conquista di ben 13 medaglie ai campionati italiani di Taolu Moderno", afferma Giovanni Annunziata il Direttore Tecnico della Scuola, "le atlete e gli atleti si sono distinti a Pescara, e sono sicuro che vorranno continuare insieme a me l'impegno agonistico anche per i prossimi campionati di maggio a Lecco.
La partecipazione alle competizioni rappresenta la sintesi degli intensi allenamenti ai quali gli atleti si sottopongono durante l'intero anno sportivo e apporta un grande valore, sia a livello individuale che di gruppo, nonchè in termini di crescita personale, a chi pratica questa disciplina.


da sinistra verso destra il M. Giovanni Annunziata e il Presidente della federazione Italiana Wushu Kung Fu Ettore Barbagallo.
foto di Catia Cinelli


Ai campionati italiani, gli allievi si sono classificati come segue:
  - per la categoria seniores: 1) Annunziata Agostino, I posto nella specialità mani nude;
                                         2) Sabrina Morena, II posto nella specialità mani nude e II posto nella specialità arma lunga;
                                         3) Anna Katia Di Sessa, III posto nella specialità maninude;

 - per la categoria juniores: 1) Guarracino Gianvito, II posto nella specialità mani nude e II posto nella specialità arma lunga;
                                        2) Pescatore Paolo, III posto nella specialità arma lunga;

- per la categoria over: 1) Pescatore Carmelo, I posto nella specialità mani nude.


Per il trofeo giovanile, gli allievi si sono così distinti:
1) Cantalupo Alessia, I posto nella specialità mani nude e II posto nella specialità arma lunga;
2) Morena Rossella, III posto nella specialità mani nude e III posto nella specialità arma lunga;
3) Marra Carmine, II posto nella specialità arma lunga.

foto di Catia Cinelli
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Anna Katia Di Sessa
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domenica 29 aprile 2012

Madonna del Granato, tutto pronto per il centenario


Capaccio si prepara alla speciale ricorrenza religiosa in ricordo della solenne incoronazione del 1912




CAPACCIO. La città dei Templi in festa per la Madonna del Granato. Il 2 maggio dell’anno 1912 vi fu l’incoronazione solenne della Madonna del Granato, un evento straordinario. Mercoledì prossimo, in occasione dell’anniversario - 2 maggio 2012 - sarà festeggiato il centenario dell’incoronazione alla
presenza delle autorità religiose, militari e civili e del vescovo della Diocesi di Vallo monsignor Ciro Miniero.
Tra gli ospiti prenderanno parte alla cerimonia i sindaci della zona tra cui il primo cittadino di Giungano, Franco Palumbo,il sindaco di Trentinara Rosario Carione, il consigliere regionale Luigi Cobellis, i senatori Franco Cardiello ed Enzo Fasano, oltre agli assessori provinciali Marcello Feola, Antonio Fasolino e Mario Miano, gli onorevoli Tino Iannuzzi e Guido Milanese il rettore padre Domenico Maria Fiore e il generale Carmine Adinolfi. C’è attesa e fermento in occasione della speciale ricorrenza. Il comitato organizzatore
sta curando tutto nei minimi particolari senza lasciare nulla al caso. Pronta anche la lista con i nomi dei
gruppi di volontari che porteranno la statua della Madonna del Granato. Primo gruppo: Maurizio Ferri; Francesco Mottola; Claudio D’Angelo; Domenico Pierno. Secondo gruppo: Salvatore Pierno; Antonio Iannelli; Antonio Mottola; Massimo Orlando. Terzo gruppo: Vito Marsicano; Giovanni Capo; Donato Merola; Giuseppe Tommasini Arenella. Quarto gruppo: Carmine Cerino; Carmine Orlando; Cosmo De Nicola; Sandro Matonte. Capaccio conserva nella sua zona collinare, sul monte Calpazio, i resti della città medievale. Il colle della città medievale, con la sua Cattedrale nel mezzo, si apre ad un panorama di incomparabile bellezza e suggestione. Un’immagine della Madonna del Granato
© RIPRODUZIONE RISERVATA
"La Città" 29.042012

mercoledì 25 aprile 2012

Gazzè, un sinfonico quasi slow

Il cantautore: «C’è bisogno di rallentare e il Cilento è una buona opportunitá»



ILPROGRAMMA
Dal mare di Capossela al jazz di Bosso
• pollica. L’articolato palinsesto della cinque giorni da vivere, che ha come motto "Slow is different", prenderá il via domani con il primo mix di arte, gastronomia, percorsi naturalistici e eventi musicali. Una formula che si ripeterá per tutto il lungo ponte del primo maggio, proponendosi come motivo di attrazione e soprattutto di svago per i tanti turisti che affolleranno le localitá del Cilento in questo primo esodo dell’anno. Dopo Servillo e Gazzè, ViviamoCilento ospiterá i concerti di Vinicio Capossela (sabato 28 Torre Caleo di Acciaroli). Con questa tappa musicale l’artista ha deciso aderire alla filosofia di Festival partecipandovi con l’unico spettacolo che terrá fuori della sua tournée "Marinai, Profeti e Balene". Sepre a Torre Caleo domenica Daniele Silvestri, pronto a far ballare e cantare con il suo «Scotch Tour 2012» . A chiudere saá il jazz affidato alla tromba di Fabrizio Bosso (lunedì Castellabate) accompagnato dal suo quartetto. Special guest il pianista salernitano Julian Oliver Mazzariello.
• Castellabate. Cinque percorsi tra i luoghi più suggestivi del Cilento, quattro rendez-vous gastronomici in linea con la filosofia slow e cinque straordinari eventi musicali.
• Tutto pronto per il festival ViviamoCilento che da domani e fino al 30 aprile animerá Pollica, Castellabate, Casal Velino, Lustra, San Mauro Cilento, Serramezzana e Perdifumo. Un’interminabile serie di eventi, dal giorno alla notte, che animeranno quello straordinario angolo della Provincia di Salerno. Dopo l’apertura affidata al trio Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite (domani sera a Casal Velino), venerdì invece toccherá a Max Gazzè, portare a castellabate (Villa Matarazzo) il suo "uomo sinfonico" accompagnato dall’Orchestra del Sannio diretta da Alessandro Nidi. Ma chi è l’uomo sinfonico?
• «E’ una ricerca, un’aspirazione che vale per tutti. E’ l’uomo che cerca armonia, unisono con ciò che lo circonda. Certo, io sono circondato di musica, per cui più che mai sono chiamato all’esercizio della tensione sinfonica. Mi onora che si possa intuire una professione d’amore. Non è solo amore per la musica, ma per l’esperimento, la condivisione, l’interazione onesta e senza pretese, pur con l’impegno e la consapevolezza necessari».
• Qual è il tuo rapporto con la musica "classica": sia quella strumentale, che quella lirica.
• «Fare musica sconfina inevitabilmente con "essere musica". Questo non vuol dire ovviamente una condizione maniacale e ossessiva, ma una naturale sensazione vitale. E l’Arte, perciò anche la musica, esprime opere belle o brutte, secondo criteri oggettivi ben identificabili. Posso non essere un appassionato del tema del Giudizio Universale, ma so estasiarmi davanti a Michelangelo, posso non comprendere a fondo il recupero che Bach fa sulla musica sacra, ma colgo tutta la potenza emozionale che una sua sonata esprime. Quando l’arte è profondamente vera, quando è il colmo di un’onda spirituale e creativa, travolge e coinvolge».
• Si sarebbe visto, oggi, in frac, in fila con gli altri contrabbassisti, in un’orchestra sinfonica?
• «Ma si! Col frac sono proprio un bel figurino».
• Che differenze trova, se le trova, tra la musica classica e quella "leggera"?
• «Io sono un bassista. Ho un imprinting musicale ritmico. Il primo impatto con la filarmonica mi ha dichiarato orfano della scansione misurata del tempo. Anche le mie canzoni, in questa veste, necessitano di una interpretazione diversa. C’è una tensione, un impegno speciale. Più che un confronto, è l’ipotesi di una prospettiva che sovverte lo scenario a cui sono abituato. E’ un’esperienza incredibile, per cui ringrazio tutti quelli che la condividono con me».
• Conosce il Cilento e il suo vivere slow? Pensa che fermarsi oggi significhi non essere al passo con i tempi o essere diversi e indipendenti?
• «Non credo proprio ai manierismi esistenziali. Non credo che si possa essere indipendenti o migliori perché si fa quella cosa. Certamente c’è bisogno di riallinearsi con un tempo più naturale, terrestre. E con la voglia di contemplare, riflettere, ascoltare, ascoltarsi. Il Cilento può essere il luogo perfetto per farlo». Per informazione e prevendite www.viviamocilento.it oppure info@viviamocilento.it.
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 "La Città" 25.04.2012