martedì 27 settembre 2011

Ad Agropoli i canti della tradizione popolare

Il "Settembre culturale al castello" celebra l’Unitá d’Italia I 150 anni di storia ripercorsi attraverso brani tipici di ogni regione



I canti della tradizione italiana, nell’arco dei centocinquanta anni di storia nazionale post-unitaria, caratterizzeranno il primo dei tre appuntamenti finali della rassegna "Settembre culturale al castello" che si sta tenendo al castello aragonese di Agropoli. In particolare oggi, a partire dalle ore 18.30, uno spettacolo musicale ricorderá e descriverá - anche grazie ad un introduttivo raccordo storico-letterario - gli eventi salienti della storia unitaria attraverso le canzoni della tradizione popolare. Variegato il repertorio musicale a cui si potrá assistere. Dalle Alpi alla Sicilia, infatti, ogni regione, utilizzando il proprio dialetto e tipologie musicali diverse, ha raccontato con malinconiche nenie, cantilene o inni patriottici le tappe di una storia popolare fatta di rivolte e piccole conquiste sociali in un’Italia rurale alla quale, comunque, giungevano gli echi di una storia scritta dai capi di Stato e decisa nei palazzi delle capitali europee. I testi storici utilizzati saranno quelli di Domenico Chieffallo, che saranno accompagnati dalla voce del tenore Mariano Barillari e da quella dei ragazzi della "Compagnia del sorriso".



A seguire domani, sempre alle ore 18.30 al castello di Agropoli, la storica Antonella Colonna Vilasi presenterá il suo saggio "Islam tra pace e guerra", nel quale ripercorre le dinamiche che hanno portato alla nascita, nel mondo islamico, di numerose organizzazioni criminali dedite al terrorismo internazionale tra cui, in ultima battuta, spicca Al Qaeda. Infine il prossimo giovedì, alle ore 18,30, la poetessa Anna Maria Basso presenterá la sua raccolta di versi "Quel palpito d’altrove", che rappresenta una sorta di dialogo tra due elementi apparentemente in antitesi: il cuore e la ragione. L’ingresso è gratuito. (a.c.)
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"La Città" - 27.09.2011

giovedì 22 settembre 2011

"Cittá invisibili" Memorie e suggestioni di Oscar Staccioli

Al Museo archeologico di Paestum cinquanta lavori dell’artista senese in mostra da sabato prossimo



La Cittá torna protagonista. Siena e Paestum sul filo sottile della memoria e del racconto di Italo Calvino. "Oscar Staccioli. Cittá invisibili" è il titolo della mostra curata da Massimo Bignardi che, dal 24 settembre al 20 ottobre, sará ospitata nella suggestiva cornice del Museo Archeologico Nazionale di Paestum. In esposizione 50 lavori: dipinti, disegni e bassorilievi, realizzati dal noto artista senese in un arco temporale che comprende gli ultimi trent’anni del secolo scorso; una fotografia-manifesto, di grande impatto emozionale, sul pensiero del noto artista senese.



• Un viaggio dove memoria, luoghi e suggestioni si rincorrono in un avvincente e coinvolgente coacervo di stati d’animo. Memorie e suggestioni diventano alfabeto artistico, cifre di un faticoso percorso intellettuale. «Proporre l’opera Oscar Staccioli a Paestum - scrive Marina Cipriani direttore del museo pestano - in una sede prestigiosa quel è il Museo Archeologico Nazionale, è un’operazione che consente di rimarcare la necessitá di far dialogare il linguaggio dell’archeologia, con il suo ricco e variegato vocabolario di immagini e segni, con i tracciati immaginativi dell’artista senese, impronte di un passato non vissuto di cittá invisibili, immaginate appunto. Siena e Paestum hanno sobillato l’immaginario di Staccioli riproponendo in pittura l’elemento chiave della sua esperienza: la duplice prospettiva di lettura dell’urbano e della sua immagine, i suoi attraversamenti dal basso e la sublimazione della forma dall’alto, come fossero calchi in negativo delle loro linee di percorrenza». Le opere in mostra "dipingono", con dovizia di particolari, un quadro riflessivo e coinvolgente sull’idea di cittá. Siena e Paestum assumono contemporaneamente una triplice valenza: luoghi di riferimento, spazi invisibili e spartiti di una elaborazione concettuale. «Le opere di Staccioli proposte in mostra - rileva Bignardi - offrono nuovi margini di riflessione intorno al tema della cittá, al significato che essa ha assunto negli anni e che l’artista senese ha esibito sia nelle prove pittoriche sia nelle manipolazioni plastiche nelle quali ha saputo trascrivere la narrazione di un viaggio sulle strade interne della memoria. Più che un viaggio nella sua Siena, nei ricordi ad essa legati, quello di Staccioli è stato un "camminare" con il passo del flâneur, cioè, di chi guarda i luoghi, il paesaggio e li fa suoi rispondendo agli interrogativi dettati da motivi "diversi e più profondi". Ragioni dell’esistenza che non gli hanno impedito di portare con sé il sogno del passante, di chi guarda senza memoria, scoprendo di volta in volta, strato dopo strato, la realtá e le impronte che l’hanno costruita».
• A corredo della mostra un articolato volume pubblicato dalle Edizioni 10/17, contenente le note introduttive di Marina Cipriani e Mauro Civai, un saggio di Massimo Bignardi ed i testi di Ico Gasparri, Luca Mansueto ed Esther Biancotti.
Ciro Manzolillo
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"La Città" 22.09.2011

domenica 18 settembre 2011

Si è svolta ieri l’iniziativa a Paestum in favore della stampa libera

Significativa adesione all’iniziativa sulla libertà di stampa promossa dalle donne di "Artemide" presso l’hotel Calypso di Paestum con lo slogan “la penna che punge”. Un meeting a sostegno delle battaglie fatte dal giornale “Trasparenza & Legalità” e delle testate “la Stazione” di Capaccio e “Salerno in prima”, che ha visto la presenza di molte persone di Capaccio, Agropoli e Torchiara. L’incontro è stato voluto fortemente dalle promotrici della serata "dopo aver appreso - evidenziano dalla redazione di Trasparenza e Legalità" - delle querele che pretestuosamente ci sono state fatte dal vicesindaco di Torchiara, Massimo Farro, e dal sindaco di Agropoli, Franco Alfieri, con lo scopo di imbavagliare la stampa libera.
La risposta della gente al comportamento arrogante di questi “signori” non poteva essere più esplicita che con questa manifestazione di forte vicinanza non solo morale ma finanche materiale, dal momento che, nel corso dell’iniziativa, è stata promossa anche una raccolta fondi da evolvere alle tre testate giornalistiche locali".

 A introdurre la serata: Gabriella Paolucci a nome dell’associazione “Artemide”. È seguito il duro intervento della consigliera comunale di Torchiara, Sabina Izzo, che ha precisato: “a queste azioni di querela abbiamo deciso di rispondere con una reazione di solidarietà popolare”. Sono seguiti gli interventi dei rappresentanti delle varie testate: Carmine Parisi per "Trasparenza & Legalità", Pasquale Longo per “la Stazione” di Capaccio e Giampiero Somma per Salerno in prima. Significativo è stato l’intervento di Antonio Salzano, del dipartimento organizzazione nazionale Spi-Cgil, che è voluto essere presente all’iniziativa stigmatizzando duramente gli attacchi alla stampa libera presente sul nostro territorio, che svolge “una funzione encomiabile d’informazione democratica sganciata dal potere imperante che spadroneggia nei nostri luoghi”. Sono seguiti gli interventi di altre persone che si sono tutte dichiarate disponibili a sostenere nell’avvenire l’importante lavoro svolto da queste testate che sopperiscono alla mancanza di specifica informazione sulle questioni locali. La serata si è protratta fino a tardi con un abbondante e squisito buffet di piatti della tradizione locale offerto dalle donne di “Artemide” ed è stata allietata da un gruppo di ballo e musica popolare provenienti dall’irpinia.

"Quest’iniziativa si è svolta in un periodo in cui tanti sono gli attestati di vicinanza e solidarietà che continuano a pervenire presso la nostra redazione, specie dopo le querele intimidatorie sporte da Farro e Alfieri"

. “Molti si continuano a complimentare con noi per l’ultima inchiesta sui “signori del cemento” con cui è stata squarciata la nebulosa coltre che copriva gli affari dei potenti ad Agropoli e Torchiara – commenta Umberto Domini, direttore editoriale di “Trasparenza & Legalità”–. Nonostante i forti attacchi… tutti questi attestati ci incoraggiano ancora di più a continuare nella nostra azione per informare i cittadini su quanto avviene ad Agropoli, pur dovendo sopportare i dovuti sacrifici economici. E questo con il solo scopo di rendere un servizio alla collettività in nome della democrazia e in difesa della legalità”.



http://www.infoagropoli.it/notizie/Si-e-svolta-ieri-l-iniziativa-a-Paestum-in-favore-della-stampa-libera-_11721.html

giovedì 15 settembre 2011

SARANNO FAMOSE? LE DONNE DEL CILENTO SI RACCONTANO

Nell'antico borgo medievale di Morigerati, paese a sud della Provincia di Salerno, nel cuore del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano, immerso in un patrimonio naturalistico di inestimabile pregio, vive "Donna Clorinda".

La signora Clorinda Florenzano racconta di una vita dedita all'insegnamento e all'impegno politico.
"Ai tempi della affermazione della Democrazia Cristiana, si sviluppò il movimento femminile", ricorda Donna Clorinda, "qualcuno aveva da ridire circa la notra partecipazione; ma noi eravamo anche più brave degli uomini, perchè facevamo politica, iìentrando in ogni casa, bussando ad ogni singola porta...In ogni casa trovavamo una donna alla quale ci univano le problematiche legate soprattutto ai lavori di cura domestica".

Ricordi nitidi quelli della signora Florenzano, la quale, insieme alla sorella Modestina, aveva iniziato, negli anni settanta, la raccolta degli strumenti utilizzati dagli antichi artigiani cilentani, per farli confluire, nel 1976, in un museo silvo-pastorale, oggi diventato un museo etnografico, allestito nel convento di Sant'Anna, che presenta anche dotazioni multimediali.



"Ancora oggi", afferma la signora Elfriade Caiafa, la guida del museo etnografico, "molte persone, mantenendo la tradizione ormai consolidata, donani oggetti antichi al nostro museo, continuando ad impreziosirlo".

Grazie allo spirito di conservazione ed alla lungimiranza delle sorelle Florenzano, Morigerati vanta un museo che conserva centinaia di manufatti tessili, testimoni della antica coltivazione del lino e della sua lavorazione.
Tradizionali anche la lavorazione di terracotta, della cera per candele, del ferro, del legno e del cuoio.
Grazie alla loro dedizione, il desiderio di evitare la dispersione di un patrimonio culturale di antico valore continua a vivere ancora oggi e viene trasmesso alle generazioni più giovani.

"Anche l'oasi naturalistica del WWF di Morigerati vanta il lavoro di quattro giovani donne", afferma Demetria Barra, una delle guide dell'oasi, "Lavoriamo ininterrottamente per tutta l'estate, dal mattino presto fino alla sera, rendendo conoscibili le risorse faunistiche e floristiche di questa incantevole terra".

La saggezza e la semplicità di Donna Clorinda sono valide anche nella realtà di oggi, così come già in passato, quando veniva ostacolata, nella sua attività politico-sociale,...
"molti non avevano ancora capito che è dai tempi di Adamo che la donna comanda..."

 Anna Katia Di Sessa

mercoledì 14 settembre 2011

"La penna che punge"

Venerdì iniziativa a Paestum sulla libertá di stampa



Capaccio. "La penna che punge", è il titolo dell’iniziativa pubblica per la libertá di stampa organizzata dall’associazione "Artemide" per venerdì prossimo presso l’Hotel Calypso di Paestum.
• «L’evento - spiegano gli organizzatori - consiste nella promozione di un incontro a sostegno della stampa libera presente sul territorio».
• «Per stampa libera - aggiungono gli organizzatori dall’associazione "Artemide"- si intendono tutte quelle pubblicazioni impegnate a informare, e raccontare il perché, il come e le connessioni degli eventi che riguardano i nostri luoghi. L’intenzione è di offrire a questi giornali e a chi li fa, testimonianza di solidarietá e partecipazione e, se possibile, anche un piccolo sostegno economico».
• All’iniziativa, caratterizzata da uno scambio di testimonianze e notizie, parteciperanno, oltre al mensile "Trasparenza & legalitá" di Agropoli anche "Salerno in prima" e "La stazione" di Capaccio.
• Spazio anche ad un momento di festa, con buffet e musica offerti dai volontari, che hanno reso possibile l’iniziativa, ambientata nel giardino dell’hotel Calypso di Paestum.