lunedì 30 marzo 2009

Mara Carfagna per L'Occidentale

Mi sono chiesta tante volte cosa sia per me il Popolo della Libertà, il mio partito. Esserci adesso, da protagonisti della fase costituente, significa poter scrivere nuove pagine di storia attraverso la nostra immaginazione politica. Il PdL che immagino è la “Casa” degli italiani, dei lavoratori, delle donne e dei giovani, un grande sogno che diventa realtà. Penso al PdL come a un luogo aperto a tutti nel quale non esistono iscritti di serie “A” e serie “B”, un partito che include e non esclude. Una forza che guarda al bene comune e che assume un compito che non ha eguali: creare il futuro. Abbiamo dibattuto sullo statuto, la carta fondativa di questo grande soggetto unitario, quella che ne tratteggia la struttura. A me interessa che lì sopra ci sia scritto , ; che tra gli scopi di questa innovazione della politica italiana c’è quello di coinvolgere e liberare le energie di coloro, le donne, che spesso sono state tenute fuori dalle stanze dei bottoni. Non ci saranno corsie preferenziali, ma solo opportunità. Il PdL sarà anche il partito dei giovani, che potranno iscriversi già a 14 anni. Lo svecchiamento della classe politica è già iniziato, grazie al presidente Silvio Berlusconi ed al suo coraggio politico, e continuerà inesorabile. Il PdL sarà il partito che darà ai giovani, quelli che credono nella politica, quelli che amano l’Italia e che si battono nell’interesse della Nazione, la possibilità di crescere e formarsi. Sono centinaia i ragazzi che ogni giorno bussano alle porte dei nostri circoli e che non lasceremo fuori, ma integreremo, secondo criteri di merito, nella struttura dirigenziale del PdL. Siamo il partito che ha scelto la “religione del programma” e non abbiamo bisogno di definizioni perché noi siamo ciò che abbiamo fatto, tutti insieme, ciascuno con le proprie competenze, la grinta, la tenacia e la volontà. Noi siamo tutto questo, il Popolo della Libertà è questo. Ci aspettano ancora grandi sfide che, insieme, riusciremo a vincere per costruire l’Italia della libertà.

Mara Carfagna
venerdì 27 marzo 2009

venerdì 27 marzo 2009

Primo congresso nazionale del Popolo della Libertà

Ci siamo. Da domani a domenica il Popolo della Libertà celebrerà il suo primo congresso nazionale. Nel nostro sito, http://www.ilpopolodellaliberta.it/, trovi tutte le indicazioni per partecipare dal vivo e via internet, a partire dalla diretta on line dell'intera manifestazione.
Stiamo per vivere dei giorni storici. Credo che tutti noi dobbiamo essere orgogliosi del cammino che abbiamo fatto dal 1994 a oggi e del pezzo di storia che ciascuno di noi ha contribuito a costruire, laddove si è trovato ad essere, con la responsabilità, piccola o grande poco importa, che ha dovuto assumersi.
Dobbiamo essere fieri e contenti. Siamo consapevoli delle fatiche, dei limiti, degli ostacoli che abbiamo dovuto affrontare e sappiamo che altri ne avremo da superare nel tempo che verrà. Però siamo più forti, più esperti, più capaci di quando abbiamo cominciato e consapevoli che siamo chiamati a scrivere altre importanti pagine della storia della nostra Italia.
Lo faremo, ancora una volta, insieme: tutti uniti nel Popolo della Libertà.


on. Antonio Palmieri

responsabile comunicazione elettorale e internet Forza Italia/PDL

martedì 24 marzo 2009

AZZURRO DONNA: DELUSIONE PER 'ABOLIZIONE LISTINO

La dirigente di Azzurro Donna, Clorinda Boccia Burattino, esprime rammarico a nome di tutte le donne campane di Forza Italia per la nuova legge elettorale votata in consiglio regionale che determina l'abolizione del listino.



sabato 21 marzo 2009

1° FORUM – AZZURRO DONNA SALERNO

SALERNO NEL CASO CAMPANIA. LE NUOVE FRONTIERE DEL LAVORO:
DALLA PRECARIETA’ ALLO SVILUPPO POSSIBILE



L’Avv. Anna Ferrazzano, coordinatrice cittadina di Forza Italia verso il PDL e di Azzurro Donna di Salerno, ha presentato ieri pomeriggio, presso la sala Leopoldo del Convento dei Cappuccini, un tema di grande attualità, quale quello della precarietà lavorativa, attraverso un modo di fare politica “interattivo” .


Gli interventi degli illustri relatori, il direttore del Denaro Alfonso Ruffo, Franco Bisogno, Segr. Prov. UGL, Franco Favella, Segr. Prov. CGIL, l’Avv. Pippo Falvella, hanno affrontato il tema del convegno con grande consapevolezza e onestà intellettuale, avanzando proposte di soluzione.


E’ stato dimostrato, in concreto, come di fronte a determinate questioni, possa essere possibile il superamento degli “steccati ideologici” e la ricerca di un serio dialogo di crescita e sviluppo, nell’interesse della collettività.


Il direttore Alfonso Ruffo ha riferito, tra l’altro, di un rapporto del CENSIS che ha paragonato le città italiane più arretrate a degli animali: Salerno è risultata una rondine… ha grandi potenzialità di sviluppo sulle quali investire, a differenza di altre città.


La speranza per la nostra provincia è che da rondine possa finalmente “far primavera” …


ANNA KATIA DI SESSA

FORZA PROVINCIA

Presso il coordinamento provinciale di Salerno di Forza Italia verso il PDL, ieri sera si è tenuta una conferenza stampa in occasione della quale è stato presentato il logo della lista civica "FORZA PROVINCIA", che sosterrà il candidato alla presidenza della Provincia, l'On. Cirielli.

venerdì 20 marzo 2009

La Russa arruola la Carfagna nei Carabinieri «Se lasci il governo... c’è posto nell’Arma»

Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha tentato ieri di “arruolare” la collega Mara Carfagna tra i Carabinieri. È avvenuto nella sede del comando generale dell’Arma, nel corso della presentazione della sezione dei Carabineri contro lo stalking. «Ho letto - ha detto La Russa rivolto a Carfagna - che avresti voluto fare il carabiniere, ma non è detta l’ultima parola, forse con l’età sei ancora in tempo, e se non fosse così basterebbe fare una leggina, però devi scegliere: o fai il ministro o il carabiniere». Si tratta, ha replicato il ministro per le Pari opportunità, «sempre di servire il Paese». (Foto Ansa)

giovedì 19 marzo 2009

Auguri a tutti i papà!

Auguri a tutti i papà!

A tutti coloro che festeggiano l'onomastico e, in particolare, alla nostra cara Pina, responsabile del gruppo Azzurro Donna a Capaccio.

Anna Katia e tutto il gruppo di Azzurro Donna Cilento

MARA CARFAGNA «Non sarà mai un partito leggero Presto una donna coordinatrice»

Il ministro: «Un giorno toccherà a una di noi. Ma non ci servono quote rosa» Le critiche a Fini sui blog azzurri? «Chi ha esagerato dovrebbe chiedergli scusa»

Ministro Carfagna, la prossima settimana nascerà ufficialmente il Pdl. Cosa si aspetta dal nuovo partito?
«Credo che finalmente i moderati italiani avranno la loro “casa”, un grande partito di centrodestra, di stampo europeo, che avrà l’obiettivo di rappresentare la maggioranza degli italiani e riuscirà a farlo nel migliore dei modi».

L’unione di due storie così diverse come quella di Forza Italia e An potrebbe causare qualche contraccolpo?
«Lo escludo. Sono partiti che hanno sì origine diversa ma stanno insieme e si sono permeati l’un l’altro per quindici anni. Non solo non sarà per nulla un’unione traumatica, ma attrarrà nuovi elettori tra quelli che, negli ultimi anni, sono stati allontanati dal dibattito fin troppo acceso tra i partiti».

Ministro, non sarà troppo ottimista?
«Sicuramente su alcune tematiche specifiche ci sono piccole differenze, ma sono certa che, come è sempre stato fatto in questi anni, alla fine si troverà la sintesi migliore».

Facciamo un esempio. Berlusconi vorrebbe che il Pdl fosse una partito leggero mentre An sottolinea l’importanza dei militanti. Qual è la strada giusta?
«Non esiste una contrapposizione tra “partito leggero” e “militanza”, visto che pure un partito leggero ha bisogno dei militanti. L’importante sarà rendere il Pdl un grande partito nel quale sensibilità diverse possano ritrovarsi e guardare insieme al futuro. Il Pdl è un partito di valori, questa è la nostra forza. L’organizzazione viene dopo».

Ma non le pare un po’ strano che in An si insista molto sul «no» al partito leggero quando è stato proprio questo uno dei segreti del successo di Berlusconi?
«Il Pdl non sarà in ogni caso un partito leggero».

Mi sta dicendo che alla fine adotterete la ricetta di An?
«All’inizio avremo una struttura snella, che col tempo diventerà più “pesante”. È necessario, infatti, un periodo di stabilizzazione durante il quale tutte le forze presenti - e sono tante - possano trovare un proprio equilibrio, in particolar modo nelle periferie».

Crede che le posizioni di Fini - sulla decretazione d’urgenza, sul voto agli immigrati, sui temi etici - siano conciliabili con il Pdl e comprensibili per il vostro elettorato?
«Il presidente della Camera è un uomo di grande esperienza politica che ha condotto la destra italiana lungo la difficile strada della legittimazione internazionale. Ha centrato un risultato storico».

E oggi come si sta comportando?
«Credo che in questo momento stia svolgendo al meglio il delicato ruolo istituzionale che ricopre. Questo gli elettori lo capiscono benissimo».

In Forza Italia, hanno lamentato i vertici di An, nessuno è intervenuto in difesa di Fini dopo gli attacchi sui blog azzurri.
«Non credo che Fini abbia bisogno di un difensore. Il Pdl è la sua casa e l’iniziativa di qualche singolo si riducea semplice polemica, quasi fisiologica, ma non per questo meno sbagliata: chi ha esagerato con le parole farebbe bene a chiedere scusa».

Pdl senza le correnti o con le correnti. Come pensa che finirà?
«Nessuno ha mai parlato di correnti, al massimo ci potrebbero essere diverse “sensibilità”. Ma un contenitore ampio e democratico come sarà il Pdl riuscirà certamente a far esprimeretutte le diverse idee e, con l’aiuto del presidente Berlusconi e dei coordinatori, sono sicura che arriveremo sempre e subito alla sintesi più efficace».

Il Pdl sarà guidato da un triumvirato di soli uomini. Crede che prima o poi toccherà a una donna?
«Il Pdl è per metà un partito di donne. E certamente è quello più “amico” delle donne che amano la politica e vogliono fare qualcosa per ilPaese».

Però, almeno per ora, non siete rappresentate nell’organismo di vertice. La sua collega Stefania Prestigiacomo ha detto di essere pronta...
«Sono certa che un giorno toccherà ad una di noi ricoprire quel delicato incarico, ma non c’è bisogno di bilancini o quoterosa. Nel governo le donne sono tante, svolgono ruoli importanti e lo stanno facendo benissimo».

Quello di coordinatore è un ruolo che le piacerebbe ricoprire?
«Credo che Bondi, Verdini e LaRussa siano le persone giuste. Io non cerco incarichi, ne ho già uno del quale vado molto orgogliosa che sto tentando di svolgere al meglio e con tutto il mio impegno».

Quali sono le donne di An che la convincono di più?
«Vede, quando guardo le mie colleghe deputate o senatrici non penso mai se siano di An o di Forza Italia. Ascolto ciò che mi dicono e le apprezzo per quello che fanno. La mia collega Giorgia Meloni, per esempio, sta svolgendo un lavoro fantastico. Ma anche Barbara Saltamartini, responsabile per le pari opportunità di An, è una deputata con la quale mi confronto spesso e volentieri».

Crede che i ministri debbano correre alle prossime Europee?
«Le elezioni non sono una gara, un modo per sfidarsi e far vedere quanto si vale. Certo correre alle elezioni non mi spaventa, anche se preferirei poter continuare a fare il mio lavoro quotidiano di ministro, girare l’Italia per spiegare cosa stiamo facendo, piuttosto che tenere comizi».

E se Berlusconi ve lo chiedesse?
«Non avrei problemi: sono pronta».

Il Giornale 19.03.2009

martedì 17 marzo 2009

Ottimo risultato per la nostra Helen…

La nostra amica Helen ha conquistato un egregio risultato al termine del I ciclo del corso “Donne, politiche e istituzioni - percorsi formativi per la promozione della cultura di genere e delle pari opportunità”, organizzato dalla facoltà di Scienze Politiche, presso l’Università degli Studi di Salerno e patrocinato anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità.

Tra gli obiettivi del corso: rappresentare la condizione di genere essenzialmente nel suo evolversi nel mondo occidentale, senza trascurare anche i paesi terzi ; far conoscere le “culture”, le forme di organizzazione politico-sociale che hanno determinato le cause e gli effetti della discriminazione di genere; studiare le istituzioni italiane ed europee impegnate a realizzare la democrazia partecipativa e l’uguaglianza formale e sostanziale; approfondire le politiche di parità e di pari opportunità italiane e comunitarie e la loro traduzione in testi normativi.

Abbiamo condiviso il progetto, insieme con altre amiche, fin dalla compilazione della domanda di partecipazione: mi dispiace per alcune che non sono riuscite ad entrare in graduatoria per poter frequentare le lezioni.

Ma sono sicura che non mancheranno occasioni di confronto, dibattito e approfondimento delle tematiche affrontate negli scorsi mesi.

Oltre ad essere stata molto assidua nella frequenza (non ha saltato neanche una lezione!), è stata l’unica del nostro gruppo che è riuscita a portare a termine, con merito, l’interessante percorso di studio.

Purtroppo per me, non sono riuscita a raggiungere il monte di ore di frequenza previste dal bando per poter sostenere all’esame finale, a causa della coincidenza con le lezioni del corso di perfezionamento in Diritto dell’Unione Europea… l’importante è che ci sia riuscita una del nostro gruppo!

Di sicuro proporrà momenti di studio per coinvolgerci negli interessanti e significativi argomenti trattati alle lezioni…

Complimenti vivissimi ad Helen!

ANNA KATIA

lunedì 16 marzo 2009

AL GRAND HOTEL SALERNO

Al Grand Hotel Salerno, sabato 14 marzo, eccezionale manifestazione per la presentazione della lista dei candidati consiglieri provinciali, con Cirielli Presidente.
Il PDL della provincia di Salerno è già una realtà… e quella di sabato, come affermato dal Ministro Carfagna, è “sembrata una festa anticipata del PDL a Salerno”.
Il Ministro ha espresso il proprio orgoglio per i candidati, per il lavoro svolto in perfetta sintonia dai coordinatori provinciali di Alleanza Nazionale e Forza Italia “Siamo un partito unico a Salerno e condividiamo una missione : cambiare la nostra terra, affinché la nostra provincia possa essere l’orgoglio per noi salernitani.
Abbiamo l’intenzione di trasferire il modello del buon governo centrale a livello locale e provinciale”…
e solo le donne e gli uomini del PDL salernitano compiranno le azioni necessarie per realizzare ciò nel più breve tempo possibile.
Grazie al nostro Ministro! Grazie all’On.Cirielli! Grazie alle coordinatrici e ai coordinatori di partito! Grazie alle candidate e ai candidati… per il loro impegno e la loro dedizione spesi per il nostro territorio!
Lotteremo al loro fianco sostenendoli con tutte le nostre forze… affinché le future generazioni
non siano costrette ad abbandonare le loro terre e possano trovare nei nostri splendidi paesi la giusta sistemazione e la giusta dignità.

Anna Katia Di Sessa
Resp. Azzurro Donna Cilento

Stalking, 2 arresti al giorno Parte a razzo la nuova legge

Quaranta in manette in tutta Italia da fine febbraio

ROMA— Siamo un popolo di stalker. Ce ne siamo accorti da quando esiste il nuovo reato che ha, appunto, un nome inglese: lo stalking. I molestatori che minacciavano, ingiuriavano e perseguitavano non se li filava nessuno. Da quando invece, una ventina di giorni fa, è entrato in vigore il decreto legge che ha messo tutti insieme questi reati ( creando lo stalking) gli inquirenti si sono attivati. E gli arresti si susseguono a ritmo frenetico. Circa quaranta in una ventina di giorni. Praticamente due al giorno. In una caccia senza confini: da Trento a Caltanissetta, passando per L’Aquila, Sanremo, Sassari, Catanzaro, Ascoli Piceno, Milano, Bologna, Savona, Bari, Ravenna, Genova, Arezzo, San Benedetto del Tronto, Treviso, Arezzo, Sorrento.
Il decreto legge del governo è diventato operativo il 25 febbraio. E il 2 marzo Stefano Savasta, cinquantenne di Milano, ha varcato le soglie del carcere inaugurando la serie L’impennata dei casi negli ultimi due giorni: sono stati una dozzina. Il primo provvedimento a Milano di arresti: alla sua «ex» recalcitrante aveva fatto bere del te condito con interiora di topo morto.
Il 4 marzo è toccato ad un sessantacinquenne di Sorrento: il suo desiderio maniacale per una donna lo ha portato a perseguitarla ovunque e sfregiarla anche con una lametta. Il 5 marzo un altro arresto a Milano, il 7 a Sanremo, l’8 a Genova. Poi la serie è diventata esponenziale. Ed è schizzata su con un picco altissimo, come fosse un sismografo impazzito.
Ed ecco che soltanto negli ultimi due giorni sono finiti nelle carceri italiane una dozzina di stalker. E se soltanto si volesse proseguire, non ci sarebbe che l’imbarazzo della scelta su chi sbattere nelle patrie galere. Almeno a giudicare dagli ultimi dati Istat che ci segnalano che dal 2002 al 2007 sono stati ben due italiani su dieci a rimanere vittima dello stalking. La maggior parte sono donne. La stragrande maggioranza degli stalker sono partner o, preferibilmente, ex. Ma non soltanto.
La nuova legge sullo stalking non si limita a punire i delitti a sfondo sentimentale, passionale o sessuale. Persecuzioni, molestie, ingiurie e minacce vengono perseguite a trecentosessanta gradi. Si tratti di aggressioni o di persecuzioni telefoniche, sms compresi. Ce n’è di lavoro, volendo.
E Mara Carfagna, ministro per le Pari Opportunità, su questo tasto ha intenzione di continuare a lavorare. È stata lei che ha fortemente voluto l’introduzione di questo reato. È sempre lei che adesso annuncia la creazione di un nuovo gruppo di carabinieri dedicati soltanto a l l o stalking. Spiega, infatti: «Abbiamo firmato un protocollo d’intesa con il ministero della Difesa, seguito dalla convenzione con il mio ministero e il comando generale dell’Arma così da creare questo gruppo. Ovvero una dozzina di carabinieri scelti tra ufficiali e sottufficiali che lavorerà preso il ministero per dedicarsi allo stalking».
Non è soltanto una storia di semplici persecuzioni e molestie verbali. Troppo spesso la follia che acchiappa la mente per motivi di gelosia o di cieca vendetta, degenera nelle tragedie più buie. Ce lo spiegano ancora i dati del nostro Istituto di statistica. Sono numeri che fanno venire i brividi. Dicono che ben il 39% dei delitti commessi tra partner o ex partner erano crimini ampiamente annunciati. Per capire: la vittima era stata esplicitamente minacciata di morte. Com’è successo ad Ozieri, Sassari, dove un uomo di 34 anni è stato arrestato per aver più volte minacciato di morte la sua ex convivente di 31 anni e anche suo fratello.
Ma pur senza arrivare all’omicidio la violenza è pane quotidiano per il nostro popolo di stalker. Pensiamo ad Ivano Biffi, 38 anni, ex portiere della Sanremese, oggi pizzaiolo. Il 7 marzo, finalmente, è stato portato dietro le sbarre. Ma nel frattempo aveva avuto il tempo di provocare un trauma facciale all'ex moglie. Come mai? Non voleva che la donna si ricostruisse un'alra via, al di là di lui.
Oltre la violenza fisica, c'è anche una grande componente di violenza psicologica. Ad Asiago, Vicenza, le minacce violente e ripetute di Enzo Mussarra, 47 anni di Messina, sttavano impedendo alla sua ex fidanzata di poter condurre una vita normale. La sua esistenza era diventata un alternarsi di stati di ansia e di paura. Come quasi sempre succede alle vittime degli stalker.

Alessandra Arachi - Corriere della Sera 16.03.2009

sabato 14 marzo 2009

CARFAGNA: ANORESSIA E BULIMIA SIANO MALATTIE SOCIALI

Governo lavora ad una campagna di sensibilizzazione

“Ritengo particolarmente allarmanti i dati diffusi dalla Società italiana per lo studio dei disturbi alimentari che confermano come anoressia e bulimia siano la prima causa di morte tra i giovani. Il Governo darà presto una risposta a questo fenomeno. Con Francesca Martini, Sottosegretario alla Salute, stiamo mettendo a punto una campagna di sensibilizzazione che coinvolga oltre ai ragazzi anche le famiglie, la scuola e gli operatori sanitari”. E’ quanto afferma il Ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna. “Nel 2006, insieme ad alcuni colleghi, ho presentato – continua il Ministro - una proposta di legge che prevedeva il riconoscimento dei disturbi alimentari come malattie sociali. Credo che il Parlamento debba riprendere a discutere del tema in tempi brevi e sarà mia cura seguire i lavori con particolare attenzione”.


giovedì 12 marzo 2009

venerdì 13 marzo 2009

PDL per la Provincia di Salerno

Il gruppo Azzurro Donna Cilento parteciperà con grande entusiasmo alla presentazione della lista dei candidati del PDL per la provincia di Salerno.



Ora che si sono create le condizioni favorevoli per conquistare la nostra provincia, è necessario abbandonare i personalismi e far confluire tutti gli sforzi su una politica concreta e costruttiva, per difendere il nostro futuro e quello dei nostri figli.



Ora possiamo!

giovedì 12 marzo 2009

SIAMO ORA SU FACEBOOK

Azzurro Donna Cilento è su Facebook.

Accedi anche tu e diventi amica.

Aderite tutte.

Grazie
Azzurro Donna Cilento

lunedì 9 marzo 2009

Il ministro Carfagna incontra le soldatesse

"Voi rappresentate la reale parità"
Un 8 marzo fra le soldatesse, tra chi incarna "la parità reale" tra uomo e donna. Il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, ieri in occasione della festa della donna ha voluto incontrare le 81 soldatesse in servizio nella base militare di Pec, in Kosovo, dove operano circa 2.000 italiani. "Ricevete l'abbraccio ideale delle italiane e degli italiani, consapevoli di quanto voi riuscite a tenere alto il nome della nostra Patria nel mondo. Siamo orgogliosi di voi e del vostro impegno per la Patria. Sappiate - ha detto il ministro - che non siete sole, c'è un popolo che vi sostiene. Voi rappresentate la reale parità e siete l'orgoglio di tutte le donne italiane". Queste donne, ha aggiunto Carfagna "sono esempio di coraggio e di concretezza". Fra i vari corpi militari, il ministro ha confidato un amore per i carabinieri: "Subisco il fascino dell'arma - ha detto a margine della visita - per il grande spirito di servizio e per l'amore per la nazione che mostra. Se avessi fatto la carriera miliare mi sarebbe piaciuto farla nei carabinieri. Ma non mi è mai capitato". Nella base, Carfagna, in uniforme, ha salutato una per una le soldatesse italiane. Poco prima, è stata intervistata da Radio West, la radio multi-etnica del contingente itlaliano in Kosovo che trasmette in lingua serba e albanese. Dai microfoni della radio (che alla fine l'ha salutata sulle note di Fiorella Mannoia, "Quelle che le donne non dicono"), ha inviato un messaggio alle donne del luogo; Un augurio e un saluto a queste donne perché possano raggiungere realmente la parià dei diritti".

Kabul, a viso scoperto per i diritti femminili

CONTRO I TALEBANI Le attiviste manifestano senza burqa, con un velo azzurro: un nuovo simbolo

Un velo azzurro è il nuovo simbolo dell’8 marzo afghano. Sono un migliaio le donne che hanno abbandonato il burqa, il pesante indumento che le ricopriva come fantasmi dalla testa ai piedi. A Kabul, la capitale, a Herat, dove si trova il grosso delle truppe italiane, nella più grande città del Nord, Mazar i Sharif, e nella commerciale Jalalabad le donne afghane si sono coperte il capo con un leggero velo azzurro. Il colore del cielo ha fatto capolino anche a Kandahar, l’ex capitale dei talebani, la città più conservatrice dell’Afghanistan. Un gruppo di donne coraggiose ha manifestato per l’8 marzo con questo nuovo simbolo di libertà e rivolta.
In un discorso in occasione della giornata internazionale della donna, ieri, il presidente afghano Hamid Karzai ha lanciato una sfida ai leader religiosi del Paese: denunciare le violenze contro le donne e respingere pratiche tradizionali che legittimano gli uomini a trattare le donne come loro proprietà: «Matrimoni forzati e vendita di donne sono contro l’islam», ha detto
«Le donne hanno gli stessi diritti e opportunità degli uomini. Le stesse garanzie come l’accesso all’educazione, all’assistenza sanitaria e di fronte alla giustizia. Lo stabilisce la Costituzione», dichiara Suraya Parlika al quotidiano spagnolo ElMundo. La «pasionaria» afghana è una delle animatrici dell’8 marzo a Kabul, dove la strada per trasformare in realtà i principi della Costituzione è ancora lunga.
Secondo l’Onu, fra il 70 e l’80% delle donne afghane è costretto a matrimoni forzati organizzati dai capi famiglia, con un marito mai conosciuto prima. L’84,2% è analfabeta e soltanto una ragazza su cinque maschi va a scuola. Una donna su tre subisce violenze fisiche, psicologiche e sessuali.
L’Afghanistan è il Paese con la più alta mortalità al mondo durante il parto. Ogni anno fra 1.600 e 1.900 donne muoiono dando alla luce un bambino. «Il velo azzurro è un simbolo di pace, ma con giustizia», spiega Parlika. Per la prima volta in tutte le grandi città del Paese è stato adottato un simbolo comune per i diritti delle donne. A Kabul volevano manifestare in piazza, ma per ragioni di sicurezza il ritrovo è avvenuto in un salone ministeriale circondato da agenti armati. «Continueremo a manifestare. Il prossimo anno, per la giornata internazionale della donna, lo faremo in tutte le province afghane», promettono le organizzatrici. I talebani non sopportano che le donne alzino la testa. A dicembre hanno assassinato il marito di Paween Mushtakhel, attrice della televisione afghana. Nonostante le ripetute minacce si rifiutava di ordinare alla moglie di non apparire più in tv. A settembre è stata trucidata a Kandahar Malalali Kakar, la più famosa poliziotta afghana. Sempre a Kandahar, 14 ragazzine sono state sfregiate con l’acido, in un solo giorno, perché andavano a scuola. Tutte sono tornate sui banchi, compresa Shamsia Husseini, più deturpata delle altre.I talebani e gli ultras conservatori che si annidano nella società pashtun hanno compilato una lista di incarichi e lavori tabù. Nel mirino ci sono le parlamentari, le giornaliste, le insegnanti, medici, attrici, cantanti, ballerine e soprattutto le collaboratrici di organizzazioni umanitarie occidentali.
In Afghanistan inoltre sono molte le donne che si suicidano dandosi fuoco. Ad Herat, una delle città più liberali, sono stati registrati negli ultimi sei mesi 47 casi. Soltanto sette sono le sopravvissute. Si uccidono perché brutalizzate dai mariti o ridotte a schiave dalla famiglia di lui. Nel 2007 i casi erano 186, ma si tratta soltanto della punta dell’iceberg. La maggioranza dei suicidi non è denunciata.

martedì 3 marzo 2009

La Carfagna in missione all'ONU

Mara Carfagna vola al Palazzo di vetro. «La lotta contro la violenza sessuale è una priorità nell’agenda dell’Italia. Un problema globale di fronte al quale abbiamo fatto molto sia sul fronte della deterrenza sia su quello della repressione». Parola del ministro per le Pari opportunità, ieri a NewYork per parlare all’Onu nella giornata inaugurale della 53ª sessione della Commissione sulla condizione della donna. La Carfagna ha presentato le recenti misure prese del governo per contrastare il fenomeno, e tra queste «l’introduzione, da venerdì, del reato di stalking nel codice penale. Le donne italiane hanno salutato come un successo questa nuova norma». Per il futuro, tra le misure in gestazione, unprotocollo d’intesa con il ministero dell’Interno per potenziare il numero verde anti-violenza che offre una prima assistenza giuridica e psicologica alle vittime.