giovedì 6 novembre 2008

Sessa Cilento, "scrittori per caso" raccontano la storia del loro paese

Il professor Volpe coordina il progetto. Già quattro i volumi scritti, un quinto è in preparazione, tante quante sono le frazioni del comune. Gli autori? Gente comune che scava nella storia del proprio paese
Un piccolo borgo cilentano, Sessa Cilento con le sue frazioni: San Mango, Santa Lucia, Valle Cilento e Casigliano abbracciati dal Monte Stella, diventano oggetto di studio da parte di storici improvvisati, superando a pieni voti l’esame da professionisti. Quattro libri già pubblicati, uno per ogni frazione e uno per il capoluogo, mentre il quinto, quello dedicato a Casigliano, è in preparazione.
Il progetto. «Tutto è iniziato alcuni anni fa - racconta il professore Francesco Volpe, storico di professione, circondato nel suo studio da migliaia di libri - Avevo già scritto un libro su San Mango, ma non aveva avuto un grande successo di pubblico. Forse un linguaggio troppo forbito allontana il lettore, ho pensato allora di convocare alcuni amici e proporre loro di scrivere delle relazioni sulle varie frazioni di Sessa Cilento, a cominciare da San Mango».
L’iniziativa fu accolta con entusiasmo ed in breve tempo «organizzammo un convegno che ebbe un successo insperato. Subito dopo pensammo alla pubblicazione del primo volume». Francesco Volpe, che ha coordinato tutti i lavori, ha creduto sin dall’inizio in questo progetto investendo tutto il suo tempo libero e cercando di coinvolgere non solo i cittadini del luogo, ma anche gli emigrati al nord e all’estero. «A quel punto - continua lo storico - era necessario trovare una casa editrice amica, perché ovviamente non avevamo fondi. All’epoca c’era un consigliere comunale Michele Fiore che abbracciò la nostra causa e aprì una nuova casa editrice, la "Piccola biblioteca". Da qui è partito il vero e proprio progetto editoriale».
Gli storici. La grande differenza con altri autorevoli autori è basata proprio sulla non autorevolezza degli scrittori. «Per tutte le frazioni abbiamo adottato lo stesso metodo - ci tiene a spiegare il dottor Malatesta, che ha curato il libro di Valle - Abbiamo fatto un avviso pubblico, invitando tutti a partecipare, anche quelli che lavoravano fuori. Ed è proprio da loro che abbiamo avuto il maggior impegno ed entusiasmo, l’idea di poter fare uno studio sulle proprie origini e sui propri antenati era un modo per sentirsi ancora vicino alla loro terra». Un linguaggio semplice, chiaro, scorrevole è l’arma vincente di questa collana di racconti, relazioni, tabelle, tutto corredato da un sentimento puro verso quei luoghi così cari e densi di tradizioni. Ricerche effettuate con perizia e professionalità, sempre supportati dal professore Volpe, per anni docente alla facoltà di Scienze Politiche a Fisciano, attualmente in pensione.
I luoghi. «Una volta andato in pensione io e mia moglie, nonostante avessimo vissuto sempre al vomero, abbiamo deciso di venire qui a San Mango, a trascorrere i nostri anni più belli, impegnandoci in ciò che più ci piace. Questi sono luoghi carichi di storia e di vicende, che hanno tanto da raccontare e noi abbiamo il dovere di farli vivere nel tempo attraverso progetti come questo. Siamo immersi nella natura, un panorama incontaminato che a volte dimentichiamo di apprezzare, luoghi intrisi di personaggi storici di grande spessore che, a volte, dimentichiamo di aver avuto». Questo e solo questo il motivo di tanto impegno e tanta caparbietà nel volere a tutti costi «che i nostri libri abbiano il successo che meritano».
L’accoglienza calorosa, la capacità di queste persone di farti sentire subito uno di loro, la sensazione che vogliano trasmetterti l’entusiasmo per un progetto che non è il tuo, ma è già come se lo fosse, la forza di credere in qualcosa che non ha secondi fini. Questo è ciò che colpisce degli abitanti di Sessa Cilento, un piccolissimo paese arroccato su una montagna, ma che è stato capace di sorprendere grazie ai suoi abitanti.
La diffidenza. Ovviamente non è stato tutto così semplice. «Di certo abbiamo avuto tante difficoltà - spiega la dottoressa Angelina Mastrangelo che ha curato il libro su Santa Lucia - Vincere la diffidenza, trovata in qualcuno, non è stato facile. In alcuni casi è stato deludente, c’è stata da parte di alcune persone un’indifferenza che non abbiamo capito e che non ci aspettavamo, ma siamo andati avanti per la nostra strada, caparbi e determinati». Grande disponibilita è arrivata dagli emigrati. «Per Sessa Cilento il discorso culturale è stato un po’ più ampio - racconta il dottor Antonio Migliorino - c’è una tradizione di borghesia più antica, sono passati per questo paese grandi e importanti personaggi, culla di grandi professionisti e imprenditori. Un libro che davvero entra nel merito di grandi avvenimenti».
Obiettivi. Ma entriamo nel merito del progetto e di cosa gli autori si prefiggono di raggiungere. «Una volta - ricorda con un pizzico di malinconia il professore Volpe, circondato dall’amore della moglie - quando ero piccolo accanto al fuoco ci raccontavamo i fatti del passato e ci trasmettevamo la memoria, ora questo dialogo si è interrotto. Compito di questi libri dovrebbe essere di ricordare questi fatti e questi personaggi, risvegliare la memoria dei giovani. Il convegno lo facemmo in chiesa, che è stato sempre il maggior centro di aggregazione che sia mai esistito. C’è stata solo una nota stonata, qualcuno ci ha snobbato. Ma nonostante questo mi ritengo fortunato di essere riuscito a mettere insieme quasi sessanta persone e aver dato luce a questo meraviglioso progetto».
Il futuro. Come ogni progetto originale e che coinvolge una intera comunità, la preoccupazione che possa esaurirsi in un mero esercizio di stile, è dietro l’angolo. Così «vorremmo continuare a fare ricerche e ad inventarci un programma che possa interessare i giovani con i quali ho sempre avuto un ottimo rapporto - continua il professore Volpe - E’ necessario frenare l’esodo, o quantomeno far sì che coloro che vanno via mantengano, comunque, le proprie radici in questo territorio». Per ora questo risultato è stato raggiunto, manca ancora un libro per completare l’opera, quello dedicato alla frazione di Casigliano, ma il professore Volpe, ne siamo certi, sta già pensando al futuro per ricostruire la memoria di posti straordinari, conservarla attraverso il racconto delle testimonianze e consegnarle ai posteri per non dimenticarla mai.
Maria Rosaria Sica
La Città di Salerno 05.11.2008

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