martedì 25 novembre 2008

SCATOLA ROSA ANTISTUPRO

Satellitare in auto per le donne che lavorano di notte In caso di pericolo invia subito l’allarme alla polizia
In un anno sono state oltre 71mila le donne che hanno subìto violenza fuori dalle mura di casa. Per quelle che lavorano di notte e che devono usare la macchina al buio, magari in zone poco raccomandabili, la Fondazione Ania, in collaborazione con il ministero delle Pari Opportunità, ha ideato una “Scatola Rosa”, da installare sull’auto, sempre in contatto con le forze dell’ordine. Basta pigiare un pulsante e la comunicazione di pericolo arriva direttamente alla centrale operativa. A mille donne milanesi il dispositivo sarà dato in uso gratuito nelle prossime settimane. E a breve il progetto sarà esteso anche a Roma e a Napoli.



La “Pink Box” è un sistema satellitare sistemato in un posto nascosto della macchina e collegato a un telecomando che funziona anche a qualche decina di metri dalla vettura. Nelle situazioni di pericolo – dal guasto della macchina in un luogo isolato all’aggressione di un delinquente – la signora al volante (o poco distante dall’abitacolo) può pigiare un pulsante e dare l’allarme alle forze dell’ordine. Queste richiamano subito l’automobilista e, se non ricevono risposta o se il pericolo viene confermato, avvisano la pattuglia più vicina.
La macchina sarà facilmente rintracciabile tramite il segnale Gps, così come potranno essere ricostruiti tutti gli spostamenti dell’auto grazie alla memoria di registrazione. «La Scatola rosa», ha spiegato ieri alla presentazione del progetto il ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna, «permetterà alle donne di sentirsi più sicure sapendo di essere in contatto diretto con una centrale operativa pronta ad aiutarle».
Ania (Fondazione per la sicurezza stradale) metterà a disposizione, gratuitamente, mille Scatole Rosa ad altrettante milanesi, che il Comune sceglierà sulla base del lavoro che svolgono e degli orari in cui devono stare fuori. Le candidate verranno selezionate «assieme alle associazioni, ma l'idea è quella di cominciare dalle donne che lavorano di notte», ha spiegato il sindaco di Milano Letizia Moratti. Non ci saranno preclusioni di età, mentre saranno privilegiate le donne che vivono o lavorano in quartieri periferici.
Se è vero, infatti, che la maggior parte degli stupri e delle violenze (in totale 1.500.000 in un anno) avviene tra le mura di casa, è anche vero che il 6,2 per cento è a opera di estranei. Secondo i dati dell’Istat, sono le giovani dai 16 ai 24 anni (16,3%) e dai 25 ai 24 anni (7,9%) a presentare i tassi più alti. Il 3,5 per cento delle donne ha subito violenza sessuale. Tra le diverse forme di violenza sessuale le più diffuse sono le molestie fisiche (79,5%), seguite dai rapporti sessuali non desiderati (19%), dal tentato stupro (14%), dallo stupro (9,6%) e dai rapporti sessuali degradanti ed umilianti (6,1%). Stupri a parte, ci sono altri casi di violenze: dagli spintoni (56,7%), ai calci e pugni (36,1%) fino alle minacce con pistole o coltelli (8,1%) e al tentativo di strangolamento o soffocamento e ustione (5,3%). Per non parlare dei casi (oltre il 90%) che non vengono denunciati per paura o per vergogna.
Almeno in parte, le violenze potranno essere scongiurate grazie alla “Scatola Rosa”. «È un primo passo per la prevenzione», ha detto Sandro Salvati, presidente della Fondazione Ania, che finanzia il progetto. I primi mille Gps verranno consegnati a Milano all’inizio del 2009. «Ma l’idea è che venga coperta, man mano, tutta l’Italia». A metà dicembre la stessa iniziativa verrà presentata a Roma e a Napoli, dove verranno consegnate altre duemila (mille per città) “Scatole Rosa”.
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