
BELLIZZI, 08/11/2008
In occasione della presentazione del libro, intitolato “Applausi e sputi”, edito da Sperling & Kupfer, la prima biografia dedicata a Enzo Tortora, la compagna, Francesca Scoppelliti si è rivolta al cuore della platea “da donna a donna”, trasmettendo il dolore provato “nel vedere il proprio uomo ucciso da una sentenza ingiusta” e lanciando un appello“affinchè tutti abbiano la coscienza che il nostro sia concretamente uno Stato di diritto e che si colgano le possibilità e il coraggio di fare le giuste riforme”.
Inoltre ha ricordato che in una lettera inviatale dal carcere, Enzo Tortora aveva parlato del cancro che lo aveva colpito come di “una bomba al cobalto che gli era scoppiata dentro”: in effetti, fu dimostrato che il tumore che lo uccise era di origine psicosomatica.

Tuttavia con grande forza d’animo, era riuscito a controllarlo per molto tempo, in quanto sentiva la necessità di realizzare tre progetti: far riconoscere la propria estraneità ai fatti imputatigli; portare avanti la battaglia per il riconoscimento di una giustizia “giusta”; tornare al suo pubblico per dire “allora dove eravamo rimasti?”.
L’autore del libro, Vittorio Pezzuto, ha affermato di aver voluto dedicare al “padre della tv moderna” un testo di grande rigore, tracciando la storia che da protagonista del teleschermo, lo catapultò improvvisamente in un tritacarne giudiziario, frutto dell’opera della Procura della Repubblica di Napoli, sulla base di alcune confessioni di pentiti che lo accusarono di associazione per delinquere di stampo camorristico, diventando, dopo l’assoluzione, il simbolo della malagiustizia.


Il caso Tortora non è stato la vicenda di un “vinto” ma di vincitore, che ha dimostrato con le sue azioni di essere disposto a pagare alti costi, pur di non rinunciare mai alle sue idee.
Anna Katia Di Sessa
Resp. Azzurro Donna Alto e Basso Cilento
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