mercoledì 22 febbraio 2012

«Disciplina a lavoro e con i figli»

Il racconto di Martino, prima donna del Sud al comando dellaForestale

Mi auguro che in futuro la nostra azione a difesa dell’ambiente possa crescere ancora Ma servono "rinforzi"
Avvocato, 48 anni è alla guida del Corpo da agosto Mamma di due bambini «Li ho educati con rigore e molta fede»


Salerno. «Sin da piccola ho vissuto e amato i compiti della Forestale, visto che mio padre ne è stato comandante provinciale fino al 1994. Ora mi faccio in quattro per conciliare lavoro e famiglia, ma posso dire che gli sforzi e i sacrifici vengono sempre ripagati. Cerco di essere un esempio per i miei figli e appena a casa mi dedico a loro e anche alle di sera controllo sempre i loro compiti. Disciplina e serietá sono fondamentali, a scuola come nel lavoro».
• Maria Gabriella Martino, comandante provinciale del Corpo Forestale dello Stato dal primo agosto scorso, parla del suo privato e del suo lavoro sottolineando come, per lei come per ogni donna in carriera, non sia facile gestire una famiglia oltre a ricoprire incarichi di responsabilitá.
• Salernitana, 48 anni, sposata con Alfio Barbato, da metá novembre cassaintegrato del Pastificio Amato, il vicequestore aggiunto ha due figli: Francesco, 12 anni ed Enrico 11 anni.
• «La mia carriera è stata sempre gestita in funzione dei figli, ho rinunciato a diversi incarichi per restare a Salerno vicino a loro, oggi sono l’unica donna a gestire un comando provinciale Forestale in tutto il centro sud, in Italia siamo solo in tre, ma speriamo di diventare sempre di più. Mi auguro di rimanere in Campania ancora per qualche anno, poi, quando i miei figli saranno grandi, potrò pensare ad eventuali trasferimenti. Al momento per me è fondamentale l’aiuto della baby-sitter e di una collaboratrice domestica, senza di loro sarei persa. Seguo moltissimo il rendimento scolastico dei miei ragazzi perché credo sia importante il supporto della famiglia all’attivitá della scuola. Per le 18 cerco di essere a casa, a volte è impossibile, ma di certo non tralascio mai il controllo dei loro compiti ogni sera».





• Mentre parla dei suoi due figli, squilla il cellulare. Lei guarda il display e richiama immediatamente. E’ lo squillo di Francesco, il maggiore, che la avvisa di essere rientrato da scuola. Del resto sono le 13.20, lei è in ufficio e coordina al telefono la gestione del pranzo.
• Ma come vivono i ragazzi la professione della loro mamma? Vogliono seguire le sue orme, come lei stessa ha fatto con suo padre?
• «Con curiositá, ovviamente, dal loro punto di vista, apprezzano l’attivitá operativa. Del resto sono ancora piccoli, ma sembrano essere determinati su alcuni punti. Francesco dice che vuole diventare giornalista sportivo, è tifosissimo dell’Inter e del Salerno, il più piccolo ancora non ha le idee chiare, ma ogni tanto afferma che fará il notaio. Comunque, mi auguro che riescano a specializzarsi in un settore e ad applicare quella professionalitá in Italia, come mamma mi auguro che approfondiscano qualsiasi ramo scelgano e che abbiano una possibilitá nel nostro Paese. Li ho educati con rigore e molta fede. Sono molto religiosa, la mia è una formazione molto cattolica, del resto sono nipote del cardinale Martino e la fede ha sempre guidato la nostra vita».
• Cosa si augura per i suoi figli?
• «Per i miei figli e per il futuro mi auguro che ci sia un recupero dei valori cristiani, che purtroppo si vanno perdendo perché prevalgono di continuo altri tipi di valori, nella assenza di timor di Dio. Oggi si pensa sempre più al benessere economico, alle ambizioni lavorative e di posizione, a discapito di tutto, senza alcun rispetto degli altri e dell’etica del vivere civile e cristiano, dell’onestá e del rispetto per l’altro. Ai miei figli cerco di insegnare la differenza tra ciò che è bene e ciò che è male, il mio riferimento è la fede, la parola del Signore. Certo, capisco la difficoltá di doversi continuamente confrontare con una societá che va nel verso opposto, ma bisogna impegnarsi».
• A proposito di difficoltá nell’inserimento, il dirigente donna che si è sempre misurato in un mondo prevalentemente maschile, che si trova alla guida di 160 unitá (tra agenti ed ufficiali) in tutto il territorio provinciale, afferma di non aver mai avuto particolari problemi.
• «Non sono mai stata in difficoltá in un mondo maschile, faccio parte di un corpo di polizia che ha sempre avuto contatti con zone rurali o montane, curando la prevenzione prima della repressione. Ho un rapporto sereno con i dipendenti - ribadisce sorridendo, chiedendo anche il parere di un collaboratore che, posati alcuni documenti sulla scrivania del comandante, conferma quanto appena detto dal suo dirigente - rispettano la gerarchia e non credo abbiano visto male una donna al comando, forse perché chiedo collaborazione senza alcun atteggiamento impositivo, nel rispetto ognuno del proprio ruolo, con le difficoltá dovute alla carenza di personale che comporta, in un territorio molto vasto come la nostra provincia, un impiego costante delle unitá disponibili».
• Come crede si evolverá in futuro il Corpo Forestale?
• «In futuro mi auguro che il Corpo Forestale riesca ad essere sempre più presente nella capillare difesa dell’ambiente, rafforzandosi anche numericamente, visto che interveniamo sia su eventi tragici come la frana di Sarno sia nel controllo ambientale e paesaggistico che in quello delle frodi in campo agroalimentare».
Anna Rita Cutolo
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"La Città" - 22.02.2012

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