giovedì 8 marzo 2012

«La mia vita da perseguitata»

Lo stalking
Spiata e pedinata, ma per anni non ha avuto tutela



E’ stato il primo uomo della sua vita. Da cui ha avuto due figli. Ma ha reso - e ancora cerca di farlo nonostante un processo in corso - la sua esistenza un inferno. Sono dieci anni che Sonia, un nome scelto a caso per proteggerla, lotta contro le angherie del suo ex marito che, accecato da una gelosia morbosa, continua a perseguitarla, con appostamenti, telefonate anonime e pedinamenti. Anche ora che rischia di essere condannato per stalking. Mentre si racconta, il cellulare le squilla per dieci volte: «E’ lui, ne sono sicura anche se il numero non viene visualizzato sul display - dice con lo sconforto negli occhi mentre rifiuta le chiamate - è un’ossessione che dura dal giorno in cui l’ho cacciato di casa».
• Sonia, residente in un comune della provincia, ha vissuto la infanzia e prima giovinezza in collegio. A 19 anni ha conosciuto quello che sarebbe diventato suo marito. Un fidanzamento giá costellato da estenuanti litigi causati dalla folle gelosia di lui. «Erano le prime avvisaglie di ciò che poi avrei vissuto, ma era come se non le volessi vedere. E poi pensavo che se l’avessi lasciato mi sarei fatta una brutta reputazione nel paese. Non avevo esperienza, non conoscevo il mondo e mi sono ritrovata fidanzata con lui». Inoltre era innamorata del suo uomo, nonostante la sua gelosia malata, nonostante le offese, la violenza psicologica che quotidianamente subiva. «Mi ha fatto di tutto e di più - racconta, ripercorrendo non solo i quindici anni di matrimonio ma soprattutto gli ultimi dieci da separata perseguitata - dal tagliuzzarmi tutti gli indumenti intimi per finire con le continue scenate in pubblico. I miei figli sono stati vittime almeno quanto me della sua follia».
• La vita sociale di Sonia è stata per anni inesistente: «Era geloso di tutto e di tutti, perfino dei miei parenti - continua - Mi seguiva dovunque e, anche davanti agli estranei, non lesinava offese gratuite e pesanti. Mi sono vergognata così tanto, per così tanto tempoÉ.». La prima denuncia l’ha sporta nel 2002, ma i carabinieri le hanno più volte fatto capire che potevano fare poco contro il marito finché «non fosse scorso il sangue»; poi, con l’avvento della normativa antistalking, è finalmente riuscita a ottenere che il marito non potesse più avvicinarsi a lei. Ed è rinata, ma la fiducia negli uomini l’ha persa per sempre.
(fi.lo.)
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"La Città" 08.03.2012




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