Volitiva, colta, amica di Garibaldi e Mazzini,
fu crocerossina per i Mille e giornalista di guerra
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Jessie White Mario |
Intelligente, non bella, come la definì Felice Orsini, aveva una mente disciplinata e un eloquio chiaro capace di incantare l’uditorio durante le sue molte conferenze pubbliche in Inghilterra o negli Stati Uniti, tenute in un’epoca in cui le donne erano del tutto tagliate fuori dalla vita politica. Vicina a Carlo Pisacane, di cui appoggiò la sfortunata spedizione in terra borbonica, nel 1857 sopportò per quattro mesi il carcere di Sant’Andrea, accusata di aver avuto parte nella mancata insurrezione genovese. In quell’occasione Mazzini le presentò il biondo Alberto Mario da Lendinara e fu il classico colpo di fulmine. Lo sposò a Londra lo stesso anno. I due formeranno una coppia molto unita sentimentalmente, liberale nelle convinzioni come nei comportamenti: lei mazziniana, lui federalista. Sulle tracce di Garibaldi, furono di nuovo arrestati in Lombardia nel 1859 per poi andare in esilio a Lugano. Fu donna d’azione, come quando organizzò, sotto il fuoco borbonico, il servizio infermieristico per i garibaldini durante l’impresa dei Mille, ma anche di pensiero poiché la sua penna battagliera fu sempre al servizio della causa italiana fin dal 1856 quando per Mazzini cominciò a scrivere una rubrica dal titolo Italy for Italians sulle colonne londinesi del quotidiano liberal Daily News. In 40 anni pubblicò 143 articoli, occupandosi anche della schiavitù in America e del voto alle donne.
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Giueppe Garibaldi |
Dopo la sua morte la storiografia italiana ha pressoché ignorato la sua scomoda figura di femminista ante litteram, pragmatica, anticonformista e neppure durante le commemorazioni del centenario ha trovato autori disposti a ricordarla degnamente. Biografa di Garibaldi e Bertani, collaboratrice di Carducci, curatrice degli scritti di Alberto Mario, ci ha trasmesso una memoria di storia patria davvero monumentale, nella convinzione che i pregi degli italiani potessero un giorno guarire il Paese dai suoi mali antichi. Le 35 cassette di documenti ed epistolari e i suoi 12 volumi del suo lascito attendono di essere studiati al Vittoriano. Ormai con scarsi mezzi di sussistenza, ottenne nel 1897 un posto all’istituto di Magistero di Firenze dove insegnò l’inglese fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1906 per una banale infreddatura. Le sue ceneri raggiunsero le spoglie del marito a Lendinara.
Bibliografia Paolo Ciampi, Miss Uragano, la donna che fece l’Italia, prefazione di Anita Garibaldi, Firenze, Romano Editore, 2010, pp. 323 ; Rossella Certini, Jessie White Mario una giornalista educatrice: tra liberalismo inglese e democrazia italiana, Firenze, Le lettere, 1998, pp. 220, in appendice: lettere e documenti inediti, di J. W. Mario
Mauro Chiabrando
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