"Il metro di giudizio per valutare quanto veramente ogni Paese può essere competitivo risiede anche nel 'quanto' è posto in essere per la famiglia. Ed è oggi il tema e al tempo stesso la sfida comune che affrontiamo: le politiche di sostegno per la famiglia, che non possono prescindere dall'apporto fondamentale, in tempo ed energie, che la donna dà al nucleo familiare. In questo frangente storico, frastornato dalla crisi economica e dal mutamento di delicati scenari politici, è nella famiglia che gli Stati devono misurarsi e concentrarsi. E' dal ruolo dato alle donne, dalla possibilità di pronunciare il 'doppio sì', agli affetti e al lavoro, che dobbiamo ripartire. E la parola chiave per ripartire è: conciliazione. Sappiamo ormai tutti che nei Paesi in cui lo Stato è accanto alle donne, ponendo in essere i mezzi per incrementare l'occupazione femminile, si riscontra la vera chiave del successo nell'era della globalizzazione". E' quanto ha dichiarato il Ministro per
le Pari Opportunità, Mara Carfagna, nel corso del suo intervento alla conferenza europea "Parental childcare and employment policy" che si svolge a Praga, oggi e domani, presso il Centro Congressi della capitale della Repubblica Ceca, presidente di turno dell’Unione Europea. "Relativamente al mio Paese, - ha detto il ministro Carfagna - si intende operare nel prossimo triennio ponendo in campo misure rivolte ad elevare di almeno 5 punti il tasso di occupazione femminile, promuovendo non solo politiche del lavoro in grado di favorire tale sviluppo, ma anche strategie di welfare funzionali ad allargare la base occupazionale, con riguardo alla manodopera femminile, e a garantire alle donne un efficace 'regime' di conciliazione tra la possibilità di sviluppare i propri talenti professionali e il libero svolgimento dell'attività materna (nonché di sostegno e di cura)". Il Ministro ha poi spiegato che "va quindi capovolta l'ottica del sistema: i meccanismi di aiuto alla famiglia che le politiche di governo possono dare, non devono essere viste come misure assistenziali, ma misure di forte sostegno all'economia nazionale e nternazionale. Ed è su questa linea che ho chiesto, come Ministro per le Pari Opportunità, e ottenuto, di inserire nel Programma Nazionale di riforma 2008-2010 sulla rinnovata strategia di Lisbona un piano organico di semplificazione e deregolazione del lavoro che, senza abbassare il livello di tutela del lavoratore e della lavoratrice, è rivolto a liberare sia l'impresa, sia il prestatore d'opera da adempimenti burocratici e formali, facilitando l'occupazione, riducendone i costi indiretti, offrendo un pacchetto di misure in grado di favorire una maggiore flessibilità degli orari e dei tempi di lavoro, partendo dallo sviluppo del part-time, secondo gli standard europei; potenziando i servizi alla persona, con inoltre programmi di riprofessionalizzazione delle donne che rientrano nel mercato del lavoro dopo anni di assenza per essersi dedicate alla cura della famiglia". "E' allo studio del Ministero; ha concluso il ministro Carfagna - la possibilità di realizzare un Fondo Nazionale per la conciliazione in via sperimentale, per la realizzazione di interventi a livello nazionale, regionale e locale per favorire la promozione del diritto ad una vita che armonizzi lavoro e famiglia. Il nostro è un impegno comune. L'idea che l'Unione europea si
esprima con un'unica voce in merito alle questioni attinenti all'occupazione femminile deve essere ripresa e fortemente difesa da tutti i popoli che percepiscono l'importanza fondamentale del ruolo della donna, come simbolo di progresso e civiltà. Su questa linea, auspico per tutti una buona continuazione del percorso iniziato insieme, affinché si possa realmente arrivare a vincere insieme le sfide del domani".
5 febbraio 2009
http://www.maracarfagna.net
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