mercoledì 4 febbraio 2009

Berlusconi: errore scarcerare chi stupra

ROMA— Sbagliato scarcerare gli stupratori. Il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, a Studio Aperto, parla di «errore» commesso dai gip di Roma e di Tivoli per le brutali aggressioni della notte di Capodanno alla Fiera di Roma e di Guidonia ad una coppia di fidanzati. «È da considerarsi un errore», ha detto il premier, mettere agli arresti domiciliari gli autori di Il Pdl romano ha lanciato una petizione per l’esclusione delle attenuanti a chi agisce sotto l’effetto di alcol e droghe «un delitto imperdonabile e esecrabile come è la violenza sessuale». «Nessuno può restare insensibile al grido di dolore dei genitori dei due giovani e credo che nella coscienza di tutti siano da considerarsi degli errori le decisioni dei gip di Roma e di Tivoli».
«Occorrerebbe invece — ha concluso Berlusconi— che davvero i giudici applicassero le leggi e che quindi tutti i cittadini sentissero che la pena è una certezza e non qualcosa che in certi casi può essere obliterata»
Pena certa e stupratori come i mafiosi. Per evitare che chi violenta una donna finisca in poche ore agli arresti domiciliari, quattro donne parlamentari del Pd, Marinella Samperi, Cinzia Capano, Anna Rossomando e la capogruppo del Pd in commissione Giustizia della Camera, Donatella Ferranti, hanno proposto un emendamento al testo contro la violenza sessuale in discussione a Montecitorio con il quale si equiparano i violentatori ai mafiosi. Perché equiparare gli stupratori ai mafiosi? «Perché, come è noto, in quel caso l’applicazione degli arresti domiciliari deve essere valutata solo in via eccezionale».
Anche il Pdl, comunque, vuole evitare le scarcerazioni facili per gli stupratori. E l’esclusione delle attenuanti per chi agisce sotto l’effetto di alcol e di droghe. Il Pdl romano ha lanciato una petizione popolare per questo (da oggi saranno aperti numerosi gazebo in città) mentre la deputata del Pdl e responsabile delle Pari Opportunità di An, Barbara Saltamartini, ha presentato una proposta di legge che modificando il codice di procedura penale, introduce l’obbligo della custodia cautelare in carcere per chi è accusato di violenza sessuale, atti sessuali con minorenni e violenza di gruppo. Ieri il ministro Mara Carfagna aveva giurato: «Mai più arresti domiciliari», annunciando un emendamento al decreto legge sulla sicurezza in esame al Senato «per escludere i benefici premiali per coloro che si macchiano di reati tanto gravi».

"Corriere della Sera" 04.02.2009

Nessun commento:

Posta un commento