giovedì 22 settembre 2011

"Cittá invisibili" Memorie e suggestioni di Oscar Staccioli

Al Museo archeologico di Paestum cinquanta lavori dell’artista senese in mostra da sabato prossimo



La Cittá torna protagonista. Siena e Paestum sul filo sottile della memoria e del racconto di Italo Calvino. "Oscar Staccioli. Cittá invisibili" è il titolo della mostra curata da Massimo Bignardi che, dal 24 settembre al 20 ottobre, sará ospitata nella suggestiva cornice del Museo Archeologico Nazionale di Paestum. In esposizione 50 lavori: dipinti, disegni e bassorilievi, realizzati dal noto artista senese in un arco temporale che comprende gli ultimi trent’anni del secolo scorso; una fotografia-manifesto, di grande impatto emozionale, sul pensiero del noto artista senese.



• Un viaggio dove memoria, luoghi e suggestioni si rincorrono in un avvincente e coinvolgente coacervo di stati d’animo. Memorie e suggestioni diventano alfabeto artistico, cifre di un faticoso percorso intellettuale. «Proporre l’opera Oscar Staccioli a Paestum - scrive Marina Cipriani direttore del museo pestano - in una sede prestigiosa quel è il Museo Archeologico Nazionale, è un’operazione che consente di rimarcare la necessitá di far dialogare il linguaggio dell’archeologia, con il suo ricco e variegato vocabolario di immagini e segni, con i tracciati immaginativi dell’artista senese, impronte di un passato non vissuto di cittá invisibili, immaginate appunto. Siena e Paestum hanno sobillato l’immaginario di Staccioli riproponendo in pittura l’elemento chiave della sua esperienza: la duplice prospettiva di lettura dell’urbano e della sua immagine, i suoi attraversamenti dal basso e la sublimazione della forma dall’alto, come fossero calchi in negativo delle loro linee di percorrenza». Le opere in mostra "dipingono", con dovizia di particolari, un quadro riflessivo e coinvolgente sull’idea di cittá. Siena e Paestum assumono contemporaneamente una triplice valenza: luoghi di riferimento, spazi invisibili e spartiti di una elaborazione concettuale. «Le opere di Staccioli proposte in mostra - rileva Bignardi - offrono nuovi margini di riflessione intorno al tema della cittá, al significato che essa ha assunto negli anni e che l’artista senese ha esibito sia nelle prove pittoriche sia nelle manipolazioni plastiche nelle quali ha saputo trascrivere la narrazione di un viaggio sulle strade interne della memoria. Più che un viaggio nella sua Siena, nei ricordi ad essa legati, quello di Staccioli è stato un "camminare" con il passo del flâneur, cioè, di chi guarda i luoghi, il paesaggio e li fa suoi rispondendo agli interrogativi dettati da motivi "diversi e più profondi". Ragioni dell’esistenza che non gli hanno impedito di portare con sé il sogno del passante, di chi guarda senza memoria, scoprendo di volta in volta, strato dopo strato, la realtá e le impronte che l’hanno costruita».
• A corredo della mostra un articolato volume pubblicato dalle Edizioni 10/17, contenente le note introduttive di Marina Cipriani e Mauro Civai, un saggio di Massimo Bignardi ed i testi di Ico Gasparri, Luca Mansueto ed Esther Biancotti.
Ciro Manzolillo
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"La Città" 22.09.2011

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