Il cantautore: «C’è bisogno di rallentare e il Cilento è una buona opportunitá»

ILPROGRAMMA Dal mare di Capossela al jazz di Bosso • pollica. L’articolato palinsesto della cinque giorni da vivere, che ha come motto "Slow is different", prenderá il via domani con il primo mix di arte, gastronomia, percorsi naturalistici e eventi musicali. Una formula che si ripeterá per tutto il lungo ponte del primo maggio, proponendosi come motivo di attrazione e soprattutto di svago per i tanti turisti che affolleranno le localitá del Cilento in questo primo esodo dell’anno. Dopo Servillo e Gazzè, ViviamoCilento ospiterá i concerti di Vinicio Capossela (sabato 28 Torre Caleo di Acciaroli). Con questa tappa musicale l’artista ha deciso aderire alla filosofia di Festival partecipandovi con l’unico spettacolo che terrá fuori della sua tournée "Marinai, Profeti e Balene". Sepre a Torre Caleo domenica Daniele Silvestri, pronto a far ballare e cantare con il suo «Scotch Tour 2012» . A chiudere saá il jazz affidato alla tromba di Fabrizio Bosso (lunedì Castellabate) accompagnato dal suo quartetto. Special guest il pianista salernitano Julian Oliver Mazzariello. |
• Castellabate. Cinque percorsi tra i luoghi più suggestivi del Cilento, quattro rendez-vous gastronomici in linea con la filosofia slow e cinque straordinari eventi musicali. • Tutto pronto per il festival ViviamoCilento che da domani e fino al 30 aprile animerá Pollica, Castellabate, Casal Velino, Lustra, San Mauro Cilento, Serramezzana e Perdifumo. Un’interminabile serie di eventi, dal giorno alla notte, che animeranno quello straordinario angolo della Provincia di Salerno. Dopo l’apertura affidata al trio Peppe Servillo, Javier Girotto e Natalio Mangalavite (domani sera a Casal Velino), venerdì invece toccherá a Max Gazzè, portare a castellabate (Villa Matarazzo) il suo "uomo sinfonico" accompagnato dall’Orchestra del Sannio diretta da Alessandro Nidi. Ma chi è l’uomo sinfonico? • «E’ una ricerca, un’aspirazione che vale per tutti. E’ l’uomo che cerca armonia, unisono con ciò che lo circonda. Certo, io sono circondato di musica, per cui più che mai sono chiamato all’esercizio della tensione sinfonica. Mi onora che si possa intuire una professione d’amore. Non è solo amore per la musica, ma per l’esperimento, la condivisione, l’interazione onesta e senza pretese, pur con l’impegno e la consapevolezza necessari». • Qual è il tuo rapporto con la musica "classica": sia quella strumentale, che quella lirica. • «Fare musica sconfina inevitabilmente con "essere musica". Questo non vuol dire ovviamente una condizione maniacale e ossessiva, ma una naturale sensazione vitale. E l’Arte, perciò anche la musica, esprime opere belle o brutte, secondo criteri oggettivi ben identificabili. Posso non essere un appassionato del tema del Giudizio Universale, ma so estasiarmi davanti a Michelangelo, posso non comprendere a fondo il recupero che Bach fa sulla musica sacra, ma colgo tutta la potenza emozionale che una sua sonata esprime. Quando l’arte è profondamente vera, quando è il colmo di un’onda spirituale e creativa, travolge e coinvolge». • Si sarebbe visto, oggi, in frac, in fila con gli altri contrabbassisti, in un’orchestra sinfonica? • «Ma si! Col frac sono proprio un bel figurino». • Che differenze trova, se le trova, tra la musica classica e quella "leggera"? • «Io sono un bassista. Ho un imprinting musicale ritmico. Il primo impatto con la filarmonica mi ha dichiarato orfano della scansione misurata del tempo. Anche le mie canzoni, in questa veste, necessitano di una interpretazione diversa. C’è una tensione, un impegno speciale. Più che un confronto, è l’ipotesi di una prospettiva che sovverte lo scenario a cui sono abituato. E’ un’esperienza incredibile, per cui ringrazio tutti quelli che la condividono con me». • Conosce il Cilento e il suo vivere slow? Pensa che fermarsi oggi significhi non essere al passo con i tempi o essere diversi e indipendenti? • «Non credo proprio ai manierismi esistenziali. Non credo che si possa essere indipendenti o migliori perché si fa quella cosa. Certamente c’è bisogno di riallinearsi con un tempo più naturale, terrestre. E con la voglia di contemplare, riflettere, ascoltare, ascoltarsi. Il Cilento può essere il luogo perfetto per farlo». Per informazione e prevendite www.viviamocilento.it oppure info@viviamocilento.it. © riproduzione riservata |
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