venerdì 23 gennaio 2009

Intervenire sulla mentalità che conduce ancora uomini a offendere, uccidere, stuprare donne

Alice è entrata nel Paese degli orrori
Ancora uno stupro, questa volta in via Andersen. La prima cosa che viene in mente è che, purtroppo, non è una favola come quelle dello scrittore a cui la strada è intitolata. Alice è entrata nel paese degli orrori.

Intervenire sulla mentalità che conduce ancora uomini a offendere, uccidere, stuprare donne è un compito di cui tutti insieme dobbiamo farci carico. Non per punire il colpevole, non per confortare la vittima, ma per mettere le basi perché non accada Alice, la chiameremo così, è stata soccorsa – dopo – visitata e medicata – dopo - e poi interrogata Questa donna offesa, nel corpo e nella mente, questa donna come le altre, il cui dolore ogni donna sente nella propria carne quando viene alla luce questo tipo di delitto, ha detto che i suoi aggressori erano uno straniero e un italiano. In un telegiornale gli stupratori venivano indicati come entrambi stranieri. Come se avesse importanza. Questo cercare di prendere le distanze attraverso l’utilizzo della diversa nazionalità, non già tra vittima e carnefice, sia chiaro, è un patetico e bugiardo insinuare che gli italiani no, loro queste cose non le fanno, o non così tanto. Se poi vogliamo conferma di questo, l’italiano che ha stuprato la ragazza rumena che faceva le pulizie nel call-center pretende giustificazioni per "un momento di debolezza".
Sono uomini che stuprano, umiliano, aggrediscono, non è questione di nazionalità, e lo fanno verso donne. Non chiedono di che nazionalità sei, ma se sei donna e se il momento e l’occasione sembrano favorevoli per una possibile impunità.
Tanto basta.

Udi nazionale

Da www.womenews.net 23/01/2009

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